Aerei e mercato, le sfide del settore tra nodo tariffe e traffico in aumento

Aerei e mercato, le sfide del settore tra nodo tariffe e traffico in aumento

Le incertezze geopolitiche, i vincoli di crescita della capacità offerta, l’invecchiamento della flotta aerea che incide sui costi del carburante dal momento che gli aerei datati consumano di più e necessitano di maggiore manutenzione, sono alcune delle sfide che il settore aeronautico si trova ad affrontare quest’anno con la domanda per viaggi aerei che continuerà la sua traiettoria di crescita anche nel 2025: «I margini operativi saranno in modesto miglioramento grazie al calo dei prezzi del carburante insieme alla normalizzazione dei costi non legati al fuel, in particolare del costo del lavoro.»: è la sintesi delle previsioni per il 2025 secondo gli analisti di Morningstar DBRS nell’ultimo report «Global airlines 2025 outlook: growth to continue with improvement in margins, but some challenges remain».Con una novità: a partire da gennaio è entrato in vigore il primo step del processo di decarbonizzazione approvato a livello comunitario che impone l’utilizzo almeno del 2% di carburante SAF (Sustainable Aviation Fuels) da parte delle compagnie aeree che si riforniscno presso gli aeroporti europei. Un costo ulteriore per i vettori che si prevede scaricheranno sui biglietti aerei e quindi sui passeggeri.

Nei primi risultati finanziari delle low cost le sfide per il 2025

Le prime indicazioni su come è iniziato l’anno emergeranno dai dati delle trimestrali che iniziano questa settimana. Ad aprire le danze sarà la low cost britannica easyJet che pubblicherà i dati mercoledì 22 gennaio. L’occasione sarà l’esordio del nuovo ceo Kenton Jarvis entrato in carica dal primo gennaio al posto di Johan Lundgren. Secondo gli analisti di UBS, il traffico nel primo trimestre 2025 terminato a dicembre, è previsto in crescita di circa il 7%, trascinando al rialzo il fatturato previsto a 2,033 miliardi di sterline contro 1,800 miliardi nel primo trimestre del 2024 spinto dalla divisione Easyjet holiday . Dati positivi che consentiranno di dimezzare le perdite stimate in 60 milioni di sterline da 126 milioni del primo trimestre del 2024. L’attenzione si concentrerà sulle prospettive estive, sui saldi dei pacchetti vacanza estivi e sull’andamento dei prezzi dei biglietti aerei.

Ryanair c0ntinua a guidare il settore del trasporto aereo

Le consegne mancate degli aerei da parte di Boeing che lo scorso anno hanno limitato da crescita della low cost irlandese Ryanair sarà uno degli aspetti su cui si concentrerà l’attenzione con la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2025 terminato a dicembre: nonostante gli analisti prevedano un fatturato a 2,875 miliardi di euro in linea con il dato dello stesso periodo del 2024 a 2,9 miliardi, i dati finanziari sono stimati con segno positivo con un ebit a 30 milioni di euro (era negativo per 19 milioni nel 3 trimestre del 2024) e l’utile netto di 40 milioni di euro più che raddoppiato dai 15 milioni dello scorso anno. Le indicazioni sulla prossima stagione estiva, la guidance sull’utile netto che finora non era stata fornita per l’incertezza nella consegna degli aerei da parte di Boeing e un aggiornamento sulla consegna degli aeroplani saranno alcuni dei focus sui risultati.

Wizz Air e gli aerei a terra fino al 2026

Il problema degli aerei a terra a causa dei difetti ai motori sarà uno dei temi che segneranno i risultati del terzo trimestre di Wizz Air, in agenda il 30 gennaio, della compagnia low cost ungherese, la quale ha già annunciato che anche nel 2026 resteranno ancora parcheggiati per ispezioni 40 velivoli Airbus: a causa di questi inconvenienti, il vettore ha dichiarato che Pratt & Whitney, il produttore dei motori montati sugli Airbus neo, fornirà un pacchetto di compensazioni per i costi sostenuti dagli aerei fermi fino alla fine del 2026. A novembre del 2024, il vettore aveva registrato un calo degli utili del primo semestre superiore al previsto, citando i continui problemi legati alle ispezioni ai motori che hanno bloccato i suoi aerei Airbus a cui si è aggiunto l’impatto del conflitto in Medio Oriente. Sempre secondo gli analisti di UBS, i prossimi risultati sono stimati con ricavi in lieve crescita a 1,199 miliardi di euro contro 1,065 miliardi nel terzo trimestre del 2024, un ebit positivo di 15 milioni contro -180 milioni di euro dello scorso anno e una perdita netta prevista di 80 milioni di euro in calo da -113 milioni del terzo tirmestre del 2024. Le prospettive estive e soprattutto la capacità offerta alla luce degli aerei mancanti oltre ad un aggiornamento sulla risoluzione dei problemi agli aerei si prevede saranno alcuni dei punti centrali dei risultati.

Gli sforzi sulla sostenibilità e gli obblighi sull’uso del SAF dal 2025

Il settore è impegnato negli sforzi sulla sostenibilità, ma con alcune sfide ancora più impegnative. I mandati di Sustainable Aviation Fuel (SAF) sono entrati in vigore in Europa il 1° gennaio 2025 e prevedono che il rifornimento di carburante negli aeroporti dell’UE debba contenere almeno il 2% di SAF e si prevede che aumenterà ulteriormente nei prossimi anni. Tuttavia, la produzione di SAF negli Stati Uniti potrebbe incontrare difficoltà dal momento che il presidente eletto Donald Trump ha indicato l’intenzione di abrogare l’Inflation Reduction Act, che fornisce alcuni importanti incentivi ai produttori di SAF. Inoltre, l’imposizione di ulteriori dazi sulla Cina potrebbe rendere più costose le materie prime importate, sulle quali gli Stati Uniti fanno sempre più affidamento per la produzione di SAF. Pertanto, le tariffe potrebbero aumentare i già elevati costi di produzione del SAF.

Fonte: Il Sole 24 Ore