Aerotaxi: primi i cinesi, mentre negli Usa si attende la certificazione al volo
Mentre gli aerotaxi in Europa e negli Stati Uniti sono in affanno nell’ottenere la certificazione al volo tanto che due start up tedesche, Lilium e Volocopter, sono finite in procedura fallimentare, al Ces (Consumer Electronics Show) di Las Vegas una società cinese ha presentato un veicolo su gomme in grado di trasportare un eVTOL (electric vertical take-off and landing) , meglio conosciuto come aerotaxi, pronto a prendere il volo in mezzo al traffico.
Dalla strada al cielo con un click
Dalla strada al cielo, insomma, tutto elettrico. La Land Aircraft Carrier promette di essere il primo esempio di come conciliare il trasporto su gomme con il volo in un click. Durante la presentazione a Las Vegas, il produttore cinese Xpeng AeroHT ha detto di avere già raccolto 3mila ordini per il veicolo che costerà circa 250mila dollari ed è stato assicurato che i primi esemplari, dedicati al momento soltanto al mercato cinese, saranno consegnati il prossimo anno.
Gli aerotaxi cinesi saranno i primi a volare
E’ sempre cinese il primo aerotaxi della EHang ad avere ottenuto la certificazione in Cina per il primo aeroaxi eVTOL, a due posti e completamente elettrico.
Le autorità per il volo europee e americane, al contrario, ci vanno caute: Volocopter aveva scommesso sulle Olimpiadi di Parigi offrendosi di trasportare come primo passeggero il Presidente francese Macron. Ma le autorizzazioni al volo non sono arrivate e Volocopter che annovera tra gli azionisti Mercendes-Benz e Honeywell ora è in cerca di nuovi finanziarori per ripartire.
In Europa Lilium e Volocopter in difficoltà
Lo stesso vale per un’altra start up tedesca Lilium salvata apparentemente da un consorzio di investitori pochi giorni dopo che la società di aerotaxi elettrici aveva cessato le attività e licenziato circa 1.000 dipendenti. Il deal è atteso entro gennaio e il consorzio Mobile Uplift ha dichiarato nell’annuncio che intende riassumere i lavoratori licenziati. Lilium aveva raccolto oltre 1 miliardo di dollari da investitori privati prima di essere quotata in Borsa nel 2021 sul Nasdaq attraverso un reverse merger con una SPAC.
Fonte: Il Sole 24 Ore