Affitti brevi, un equilibrio ancora precario tra rendite e vivibilità dei luoghi

Affitti brevi, un equilibrio ancora precario tra rendite e vivibilità dei luoghi

Gli italiani sono, da sempre, un popolo di proprietari di casa. Le ragioni di questo invincibile attaccamento alla proprietà sono diverse e sono note. Il mattone è un investimento sul futuro, è fonte di rassicurazione, è un bene da conservare e trasferire alle nuove generazioni, è conservazione di radici antiche o recenti. L’acquisto di una casa, tuttavia, rischia spesso di alimentare nuove preoccupazioni piuttosto che garantire stabilità e protezione.

I costi di gestione ordinaria, le spese per gli adeguamenti alle diverse normative in materia di efficienza energetica e tutela ambientale, il recupero del progressivo degrado manutentivo di edifici e impianti pesano su bilanci familiari già da molto tempo sotto pressione. In più l’arretramento del valore reale del patrimonio abitativo e il mai risolto problema dell’efficienza amministrativa nella gestione delle controversie nei rapporti di locazione tra proprietario e conduttore rendono il contesto ancor più problematico e di difficile interpretazione.

In questo scenario si inserisce il tema delle locazioni per finalità turistiche, più semplicemente definito affitti brevi per turisti. Un tema in cui il garbuglio di attese, bisogni, interessi, comportamenti, persino di definizioni è via via più complesso e difficile da affrontare. La locazione per finalità turistiche è certamente una eccezionale opportunità di generazione di reddito per proprietari piccoli e grandi in un quadro di flussi turistici crescenti e di regolazione quantomeno incerta.

Allo stesso modo è una occasione di rimessa a nuovo di case lasciate vuote in un ciclo di crescente contrazione demografica e di progressivo incitamento ad adeguarle alle normative in materia di efficienza energetica.

Opportunità e occasione che chiedono tuttavia un prezzo alto se solo si guarda ai costi sociali che ne derivano. Dall’aumento dei canoni di locazione per le famiglie allo snaturamento di luoghi, quando non di intere comunità, svuotati di residenti e trasformati in una sorta di via vai commerciale. I disagi connessi agli affitti brevi per finalità turistiche sono, infatti, sia di breve respiro sia di lunga deriva.

Fonte: Il Sole 24 Ore