Agricoltura essenziale contro i cambiamenti climatici e nella sostenibilità per il 70% degli italiani

L’80% dei beni primari consumati dalle famiglie proviene dall’agricoltura italiana e le famiglie hanno piena fiducia nel ruolo primario che l’agricoltura ricopre nell’affrontare gli effetti del riscaldamento globale, e che il comparto sia “pienamente impegnato” nel promuovere la sostenibilità ambientale.
Un circolo virtuoso che è, secondo l’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, «un segno evidente che certifica la rilevanza economica e sociale che l’agricoltura esercita e rappresenta nel nostro Paese».

«L’agricoltura italiana che cambia nella sfida della sostenibilità» è il tema affrontato al forum dell’Ente di previdenza degli addetti e degli impiegati in agricoltura. Un ruolo centrale, si evidenzia, quello del comparto, che «viene esercitato anche a livello europeo, collocando l’Italia al secondo posto nella graduatoria Ue sul valore aggiunto agricolo con oltre 37 miliardi, pari al 16,7% del totale del valore aggiunto agricolo europeo”. Anche in termini di produzione l’Italia «con un valore pari a 71,158 miliardi (13,3% del totale della produzione agricola europea) si colloca al terzo posto della graduatoria Ue superata solo da Francia (96,575 miliardi, pari al 18%) e Germania (74,535 miliardi, 13,3%)».

Per il 70% degli italiani, davanti all’aggravarsi di alcune minacce globali alla sostenibilità ambientale, l’agricoltura è la chiave per trovare soluzioni durature nel tempo e di ampio respiro. Una convinzione che trova un consenso trasversale nei gruppi sociali, e in particolare è condivisa dal 58,8% dei giovani, dal 68,5% degli adulti e dal 75,1% degli anziani.

Nel contempo – recita l’Osservatorio – l’agricoltura italiana è vista in costante trasformazione produttiva: «le sue imprese (690mila) e i suoi addetti (834mila) hanno attivato meccanismi virtuosi di adattamento ai cambiamenti climatici creando i presupposti per un’offerta di cibo sostenibile, sicura, accessibile che trova conferma negli acquisti delle famiglie».

«L’agricoltura genera il 2% del valore aggiunto italiano, è fornitrice decisiva dell’industria agroalimentare e anche del settore alberghi e ristoranti, e sostiene l’attrattività del turismo come un vero e proprio magnete enogastronomico che si fonda sul prodotto agricolo made in Italy», ha affermato Giorgio Piazza, presidente Fondazione Enpaia, che ha ribadito come sia necessario andare nella direzione di «meno chimica e più presenza dell’uomo sul territorio, in agricoltura».

Fonte: Il Sole 24 Ore