Agricoltura verticale, pieno d’investimenti per le start up italiane
Anche Ismea nell’idroponica
Ammonta a sei milioni di euro l’apporto finanziario di Ismea per la creazione di uno stabilimento di vertical farming a favore di Kilometro Verde, start up dell’imprenditore Giuseppe Battagliola, già a capo di un’azienda nel settore della IV gamma. Lo stabilimento (19 milioni di euro), in fase di realizzazione, sarà la vertical farm più grande d’Europa, progettata per la coltivazione di insalate pronte al consumo e porterà sulle tavole dei consumatori quattro nuove referenze. La collocazione dell’impianto in prossimità dei centri urbani rende la produzione virtualmente a chilometro zero, abbattendo l’impatto dei trasporti. «La filosofia di Kilometro Verde – ha dichiarato il presidente Battagliola – nasce per garantire coltivazioni naturali, sane e sostenibili».
Record nell’acquaponica
Anche per quanto riguarda l’acquaponica, ovvero la modalità di coltivazione che unisce idroponica e acquacoltura, l’Italia è tra i principali player. The Circle, infatti, ha realizzato il più grande impianto di acquaponica europeo. «Con 5mila mq di impianto di produzione verticale fuori suolo operativi– afferma Thomas Marino, co-fondatore e cmo –oggi siamo partner di tre progetti Horizon, massimo livello di R&D europeo, per sviluppare nuove tecnologie per applicazioni nel settore delle coltivazioni fuori suolo».
Agricooltur per privati e ristoranti
Agricooltur è una start up fondata nel 2018 da Bartolomeo Marco Divià, Stefano Ferrero e Alessandro Boniforte, che lavora sulla base di un modello di “Franchising Agri Tech”. Il sistema vuole diventare capillare in italia e, in futuro, anche all’estero. Offre sistemi produttivi leggeri e adattabili alle diverse esigenze. di bistrot, ristoranti, mense e grande distribuzione, con soluzioni personalizzate e che si integrano con l’ambiente circostante (MicroHortus, Aerofresh e MiniHortus).
«Grazie alle nostre tecnologie, i prodotti edibili sono vivi fino al momento del consumo – dice il ceo Divià –. Le radici non vengono infatti mai recise, permettendo di mantenere gusto e proprietà nutritive».
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Fonte: Il Sole 24 Ore