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Aiuti all’Ucraina, Macron corregge Trump: «Non è come dici tu». Ecco chi ha ragione
La mano posata sul braccio, per esser centro di interromperlo. Poi le parole: «Ad essere sinceri…». Emmanuel Macron ha contraddetto e corretto Donald Trump sotto i riflettori, capo di stato a capo di stato, seduti a fianco a fianco alla Casa Bianca eppure distanti nonostante gli sforzi di ricucire le alleanze transatlantiche sul dramma dell’Ucraina. Una scena rara.
Lo stop a Donald Trump
Uno stop a quel Presidente americano che aveva già chiamato Volodymyr Zelensky un dittatore e non Vladimir Putin, che aveva accusato l’Ucraina e non la Russia di aver cominciato la guerra. Che era reduce dall’aver votato all’Assemblea generale dell’Onu con la Russia contro la risoluzione di Kiev a tre anni dall’invasione per condannare l’aggressione e chiedere il ritiro delle truppe del Cremlino.
In questo caso Trump aveva appena detto che l’Europa recupererà tutti i soldi dati all’Ucraina perché sono prestiti, mentre gli Stati Uniti, che avrebbero offerto 350 miliardi, no. Ad essere sinceri, ha interrotto Macron «non è così, nei fatti abbiamo fornito il 60% dello sforzo totale di finanziamento ed è avvenuto con aiuti, garanzie, prestiti, come per gli Stati Uniti, e abbiamo offerto soldi veri, per essere chiaro».
Macron ha aggiunto che gli asset russi congelati (230 miliardi) non appartengono all’Europa e non sono collaterale per i prestiti, anche se possono essere in gioco nei negoziati con la Russia visto che Mosca è l’aggressore. Trump ha gesticolato con la mano in segno di dubbio e ribattuto: «Se credi a questo, va bene. Ma loro (gli europei, Ndr) recuperano i loro soldi, noi no, e adesso li riprendiamo anche noi, questo è solo giusto», ha affermato riferendosi probabilmente all’accordo sulle risorse naturali ucraine trasferite agli Usa che Kiev dovrebbe presto firmare.
Chi ha ragione
Una verifica deli numeri dietro le affermazioni mostra questo: Trump ha usato cifre senza riscontri per gli aiuti americani all’Ucraina. Ha parlato di 350 miliardi di dollari, 200 miliardi in più rispetto all’Europa e che per metà sarebbero anzi andati persi. Gli Usa hanno in realtà stanziato circa 119 miliardi, stando al Kiel Institute for the World Economy che tiene conto dei fondi, con 67 miliardi in arsenali. L’Europa, la Ue, l’Islanda, la Norvegia e la Svizzera, hanno assieme inviato 138 miliardi, 65 in aiuti militari. L’Europa ha anche concordato quasi altri 120 miliardi in aiuti ancora da stanziare, mentre gli Usa sono oggi fermi.
Fonte: Il Sole 24 Ore