Aixam Mega: nel 2024 crescita record nei mercati europeo e italiano

Aixam Mega: nel 2024 crescita record nei mercati europeo e italiano

Aixam Mega si conferma leader assoluto nel mercato europeo dei quadricicli leggeri (L6) per il 2024. Con una quota di mercato pari al 30,6% e quasi 64.000 veicoli immatricolati, l’azienda registra un incremento significativo del 137% rispetto al 2019, sottolineando la costante crescita del settore.

Anche nel mercato italiano la casa francese ha conferma quanto di buono fatto nel Vecchio Continente. Infatti, rispetto alle 5.344 unità immatricolate nel 2019, nell’anno appena concluso ha registrato un aumento del 225%, con un totale di 17.376 unità vendute. In Italia, Aixam Mega detiene una quota di mercato del 25,1%, collocandosi al secondo posto tra i brand più richiesti nel segmento dei quadricicli leggeri. Mercato questo che nell’anno passato è schizzato a +25,8% rispetto al 2023. Parallelamente, la rete distributiva italiana è cresciuta passando da 103 punti vendita nel 2023 a 108 nel 2024, con un totale di 147 distributori (+14 rispetto all’anno precedente.

In generale, nel 2024, il brand d’oltralpe ha immatricolato 4.358 unità, segnando un incremento del 19,2% rispetto al 2023 e un’impressionante crescita del 111% rispetto al 2019. Tra i modelli in gamma, la City Sport si conferma il più venduto con 1.500 esemplari, di cui 1.195 con motorizzazione termica e 305 in versione elettrica. In Europa, oltre il 50% del mercato dei quadricicli leggeri è rappresentato da veicoli elettrici, percentuale che supera il 60% in Italia.

Sul fronte estetico, i colori più richiesti per i veicoli Aixam Mega sono stati il bianco, seguito dal nero e dal grigio.

Aixam Mega si distingue come l’unico costruttore ad aver ottenuto l’omologazione Euro 5+ per l’intera gamma di veicoli termici, mantenendo il diesel come un asset strategico. Sebbene la transizione verso la mobilità elettrica sia in atto, il brand continua a offrire soluzioni diversificate per soddisfare tutte le esigenze dei clienti.

Fonte: Il Sole 24 Ore