Akamai amplia la rete cloud mondiale e apre un data center di core compute a Milano
Amsterdam, Giacarta, Los Angeles, Miami, Osaka e San Paolo, oltre al capoluogo lombardo: sono le città che ospitano la terza batteria di nuovi siti di core compute di Akamai dopo l’acquisizione di Linode (provider americano di servizi di hosting) perfezionata lo scorso anni e rappresentano un altro importante tassello della strategia di evoluzione dettata dalla società di Cambridge per un cloud più distribuito e decentralizzato. L’obiettivo dichiarato, infatti, è quello di essere un outsider in un mercato da tempo dominato dai grandi fornitori hyperscale mettendo a disposizione delle aziende clienti un’infrastruttura che possa garantire la massima resa possibile nei processi di workload eliminando l’ostacolo economico e di prestazioni che oggi richiede il transito degli stessi attraverso diversi continenti. In altre parole, e sulla scorta delle mosse operate dai grandi provider come Google e Oracle con l’apertura a tappeto delle rispettive Cloud Region, anche Akamai punta in modo deciso sulla disponibilità di un’architettura a bassa latenza e scalabile a livello globale per garantire alla propria clientela di classe enterprise l’accesso alle soluzioni di computing nella nuvola (raggruppate nella piattaforma proprietaria Connected Cloud che si appoggia a un backbone di rete Edge esteso su oltre 4.100 point of presence in 131 Paesi) verso punti di connessione ad alta intensità di dati e più vicini ai sistemi che erogano i servizi agli utenti finali. Un approccio che la società americana definisce “outside-in, distributed-first” e che punta a superare i limiti del cloud centralizzato con un modello secondo cui le dimensioni della rete diventano tanto importanti quanto quelle del data center.
I nuovi Global Core Compute
La presenza a Milano, come confermano i portavoce di Akamai, rappresenta un punto di riferimento fondamentale in un mercato che ha visto crescere la domanda di servizi cloud del 250% fra il 2015 e il 2022. Il data center italiano supporterà anche i clienti del Sud Europa e in Medio Oriente mentre quello di Amsterdam, che ospita il secondo Internet Exchange più grande al mondo, si affiancherà alla sede di Stoccolma per fornire connettività cloud alle aziende dell’Europa Nord Occidentale. Fra gli altri siti di core compute oggetto di nuova apertura, che si aggiungono ai 13 attivati negli ultimi 90 giorni Akamai fra Stati Uniti, Europa e Asia, spicca quello di Osaka, che collegherà tutti i 125 milioni di abitanti del Giappone all’infrastruttura di Akamai.
Fonte: Il Sole 24 Ore