Al Cdm le norme cyber: competenza all’Antimafia per estorsione informatica e arresto per accesso abusivo ai sistemi
Sui poteri alla procura nazionale antimafia – tra le norme del decreto giustizia previsto oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri – «non c’è un problema, questo era già nella legge 90. Già nella legge 90 si prevede la competenza delle distrettuali antimafia e quindi il coordinamento della procura nazionale», ha già avuto modo di dire il sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano.
Competenze antimafia
Al Cdm oggi c’è in discussione appunto il Dl giustizia. Le modifiche in discussione più rilevanti riguardano il capitolo «Disposizioni urgenti per il contrasto dei reati informatici». In particolare, si prevede un ampliamento della competenza delle Direzioni distrettuali antimafia, che potranno indagare anche sui fatti relativi al reato di estorsione informatica (ampliato l’articolo 51, comma 3-quinquies del codice di procedura penale). L’obiettivo è di garantire che crimini informatici di particolare gravità siano trattati con il massimo livello di attenzione investigativa.
Arresto obbligatorio
Viene inoltre introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza (articolo 380, comma 2, codice di procedura penale) per il reato di accesso abusivo a sistemi informaci di interesse militare, relativi all’ordine pubblico, sicurezza pubblica, sanità e protezione civile o, comunque, nelle intrusioni in sistemi critici.
Estensione dei tempi di indagini
L’articolo 407 del codice di procedura penale è modificato per includere il reato di estorsione informatica tra quelli che possono beneficiare di tempi più lunghi per le indagini preliminari.
Fonte: Il Sole 24 Ore