Al confine tra India e Cina, dove la guerra senza armi si fa con pietre e bastoni
Dal nostro corrispondente
NEW DELHI
Il ministro degli Esteri indiano S Jaishankar è tornato a parlare delle dispute territoriali con la Cina, sottolineando che in passato Pechino avrebbe violato gli accordi tra i due Paesi, dislocando un gran numero di soldati sull’Himalaya e creando le condizioni per l’attuale «anormale dispiegamento di forze lungo la Line of Actual Control», il controverso confine provvisorio tra i due Paesi. Il ministro indiano ha sottolineato che le truppe di entrambi i Paesi continuano a occupare zone più avanzate rispetto alle proprie basi e che quella della sicurezza nazionale «è una sfida».
Nel ripercorrere la complicata vicenda dei rapporti tra i due Paesi, Jaishankar ha rievocato la guerra del 1962, i tentativi di normalizzazione di Rajiv Gandhi nel 1988 e gli incidenti avvenuti dal maggio del 2020 al gennaio dell’anno successivo quando i due eserciti si sono ripetutamente affrontati a oltre 4mila metri di altitudine. Un video che sembra documentare quegli scontri dalla prospettiva delle forze cinesi è emerso nei giorni scorsi sul web.
Nelle immagini si possono vedere gruppi di soldati affrontarsi su pendii scoscesi con pietre e bastoni, in osservanza all’accordo vigente tra India e Cina in base al quale le forze di sicurezza dispiegate lungo il confine provvisorio non possono impiegare armi da fuoco. Nonostante questa regola d’ingaggio stabilita per scongiurare i rischi di escalation tra le due potenze nucleari, nel corso delle scaramucce avvenute tra il 2020 e il 2021 persero la vita 20 soldati indiani e 4 cinesi.
Fonte: Il Sole 24 Ore