Alba da il bentornato al Tuber Magnatum Pico

I colori, i profumi e l’atmosfera ci sono già e ad Alba è tutto pronto per dare il via alla stagione dell’anno che la porterà in vetta alla celebrità mondiale. Dal primo ottobre riparte la caccia al Tartufo e il 12 ottobre apre i battenti la 94° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, imperdibile momento di festa per le colline di Langhe, Monferrato e Roero, una sintesi perfetta di storia, territorio, gusto ma soprattutto cultura. La sua unicità è legata infatti ad un territorio che vanta ben tre riconoscimenti UNESCO: questo è l’anno in cui si celebra il decimo anniversario dell’inserimento tra i patrimoni dell’umanità dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, ma Alba è Creative City per la Gastronomia dal 2017 e nel 2021 il riconoscimento della Cerca e Cavatura del tartufo in Italia ha rinsaldato il legame tra l’UNESCO e queste terre, con la loro cultura enogastronomica che nel Tartufo Bianco d’Alba ha il suo principale alfiere.

La cavatura

Un autunno anticipato con i suoi colori e i boschi ricchi di querce, di pioppi e carpini neri dove i tanti pointer inglesi e bracchi, addestrati alla ricerca del Tuber Magnatum, metteranno a frutto il loro suberbo olfatto. Il profumo che avvisa quando il tesoro si nasconde sotto le foglie è spesso un mix di miele millefiori, fieno di prato stabile e aglio. Con loro gli immancabili trilafau (i cercatori di tartufi con licenza ) che hanno già esplorato in solitudine i sentieri, spesso in cerca di quei segni identificativi che ogni anno li portano sulle stesse tracce. La pioggia di fine agosto ma soprattutto quella di giugno che hanno ben inumidito il terreno fanno ben sperare in quella che potrebbe essere un’ annata da ricordare. Il sapin (la ricerca del tartufo in dialetto locale) è strettamente regolata per legge ed è possibile soltanto in certi periodi dell’anno, pena sanzioni severe. Quest’anno c’è stato lo spostamento del calendario della cerca (è definito su base regionale), con l’inizio della stagione slittato al 1° ottobre per intercettare i mutamenti imposti dal cambiamento climatico. Grande festa ad Alba il 30 settembre per il Capodanno del Tartufo: nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre, allo scoccare della mezzanotte Casa Scaparoni sarà teatro di un evento di rilevanza mondiale in cui verrà raccontata al mondo intero l’apertura della cerca, regolamentata dal calendario regionale che prevede – dopo il periodo di fermo biologico in vigore per tutto il mese di settembre – la raccolta dal 1° ottobre al 31 gennaio.

Otto settimane di scoperte

Al centro della 94° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, imperdibile momento di festa per le colline di Langhe, Monferrato e Roero, che costituisce una sintesi perfetta di cultura, territorio e gastronomia (è visitabile dal 12 ottobre all’8 dicembre tutti i weekend il sabato e la domenica, con l’apertura straordinaria di venerdì 1° novembre) c’è il tema dell’intelligenza naturale, in riferomento a quel grande mondo fatto dalla cultura della terra, della salvaguardia della natura e dell’ambiente e di quell’intelligenza naturale degli esseri umani e dei loro cani che tramanda pratiche e conoscenze che, a partire dalla cura degli ambienti tartufigeni, sono state riconosciute patrimonio immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Tutto questo impone delle riflessioni sulla tutela e valorizzazione, obbliga all’ascolto dei messaggi che l’intelligenza naturale delle piante e dei frutti in un mondo in cui tutti parlano di intelligenza artificiale.

Cultura e solidarietà

Intorno al Tartufo Bianco d’Alba e al territorio in cui matura, esiste un’autentica Cultura del Tartufo: chi si reca a vivere l’esperienza della Fiera non va ad Alba solamente per gustare il prezioso Tuber magnatum Pico, ma per immergersi in un mondo affascinante, frutto di pratiche tramandate di generazione in generazione. Ecco perché, nelle nove settimane di Fiera, costante è la collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo, che quest’anno porterà all’organizzazione di un ciclo di incontri presso la rinnovata Sala Riolfo, all’interno del Cortile della Maddalena, dedicati ad approfondire la conoscenza del meraviglioso mondo della cerca e cavatura. Molti gli eventi culturali e letterari. Da non perdere domenica 10 novembre, in collegamento con il Castello di Grinzane Cavour – sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour –, prestigiose sedi nelle più importanti metropoli mondiali si contenderanno, rilancio dopo rilancio, i lotti più prestigiosi di selezionati esemplari di Tuber magnatum Pico, nel corso della XXV Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba. Questo appuntamento è la sintesi tra promozione delle eccellenze del territorio e la solidarietà a favore di importanti cause benefiche: dal 1999 ad oggi sono stati raccolti oltre 6 milioni e 800mila euro.

Esperienze di gusto

Cuore della Fiera rimarrà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, unitamente alla rassegna Albaqualità, all’interno del Cortile della Maddalena. Si potranno acquistare magnifici esemplari di Tuber magnatum Pico, accuratamente selezionati dai giudici di Analisi Sensoriale del Tartufo, formati dal Centro Nazionale Studi Tartufo, a garanzia dell’altissima qualità dei prodotti proposti con un sistema di certificazione a norma ISO per gli esemplari di peso superiore ai 50 grammi, per i quali sarà possibile una doppia verifica attraverso la garanzia fornita dalla blockchain. A impreziosire il tutto, i Cooking Show, i seminari di Analisi Sensoriale del Tartufo – al MUDET esperienza immersiva che consente di conoscere in modo semplice, ma profondo, le caratteristiche del tartufo, le Wine Tasting Experience dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero –le Cene insolite, che vedranno riproporsi il riuscito connubio tra scenari di pregio e chef stellati (oltre al Teatro Sociale di Alba, il calendario prevede una tappa presso l’iconico Forte di Bard in Valle d’Aosta) e dei Laboratori del Gusto a

Fonte: Il Sole 24 Ore