Albume in bottiglia e diete proteiche, business a quota 45 milioni di euro

Albume in bottiglia e diete proteiche, business a quota 45 milioni di euro

Aumenta la presenza di uova nel carrello della spesa degli italiani (+3,5% in quantità e +20% in valore). In parte è per l’effetto dell’inflazione che spinge la scelta delle famiglie verso alimenti dal costo relativo più basso (gli aumenti non sono mancati neanche qui con un + 15% da inizio anno). Dall’altro però è anche la diffusione delle diete proteiche a spingere un prodotto molto ricco sotto questo punto di vista. Le proteine sono concentrate nell’albume (senza nulla togliere alla bontà, ricchezza nutritiva e versatilità in cucina del tuorlo), che ormai si consuma non solo nelle uova come “gallina le ha fatte”, ma anche come ingrediente per arricchire altri prodotti o venduto puro nei supermercati in confezioni da mezzo litro o da 250 millilitri.

Una delle aziende che ha creduto di più in questo trend è Eurovo, un big da oltre un miliardo di fatturato con 20 allevamenti in Europa e che esporta in 40 Paesi nel mondo. Un anno e mezzo fa ha deciso di diversificare su bevande proteiche a base di albume e ora alla gamma si stanno aggiungendo altri prodotti come un pancake con il 52% di contenuto proteico, barrette nutrizionali e anche un ragù di carne bianca arricchito con l’albume.

«È un trend che era inimmaginabile fino a pochi anni fa e che non pesca dal mercato tradizionale delle uova, che per noi sta andando molto bene, né da quello dell’albume liquido: è tutto valore aggiunto in più – dice Federico Lionello, direttore commerciale e marketing del gruppo di famiglia –. Solo il mercato dell’albume in brick del resto vale 45 milioni di euro di vendite nella grande distribuzione e ha raggiunto una penetrazione del 35% delle famiglie secondo dati Circana. Il confronto è soprattutto sui player a base latte e noi abbiamo il vantaggio di essere competitivi nel senza lattosio».

Lionello preferisce non indicare la quota di ricavi, ma assicura che questa «cresce di mese in mese».

Fonte: Il Sole 24 Ore