Alimenti vegetali, già 500 brevetti. Cresce l’alleanza ricerca-industria

Alimenti vegetali, già 500 brevetti. Cresce l’alleanza ricerca-industria

Una nuova alternativa che è diventata abitudine di consumo per molte famiglie. Un’opportunità di business per nuove imprese e aziende storiche dell’agroalimentare. Un’innovazione che si è già tradotta in oltre 500 brevetti registrati presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi. Il settore delle proteine alternative – derivate da legumi, cereali, funghi, frutta secca, alghe, fino ad arrivare alla carne coltivata, non ancora disponibile sul mercato mondiale se non in minime quantità – sta crescendo, catalizzando investimenti e creando nuove fette di mercato.

Per orientare e discutere il futuro del settore martedì 25 febbraio l’Università di Milano-Bicocca ha ospitato “Proteine Alternative: Innovazioni, Sfide e Opportunità”, l’evento di lancio degli Stati generali delle proteine alternative. Il convegno riunisce per la prima volta aziende (circa 30 quelle presenti, oltre a quelle organizzatrici), università, scienziati e cittadini, in preparazione di un grande appuntamento a ottobre nel quale si vogliono coinvolgere le istituzioni (l’accesso è gratuito,registrazione sul sito biotopics.tech).

Fra gli organizzatori, Italbiotec Srl, – azienda leader in Italia per la consulenza all’innovazione nelle biotecnologie –, BioTopics, l’Università degli Studi di Milano Bicocca, The Good Food Institute Europe, con il patrocinio di Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e Musa (Multilayered Urban Sustainability Action) un ecosistema di 13 soci pubblici e privati, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Tre le macro aree in cui verranno coinvolti esperti e stakeholder: scienza e innovazione; industria e mercato e scienze umane e sociali.

«Stiamo creando una comunità, l’obiettivo è identificare gli aspetti più interessanti da perseguire con ulteriori discussioni e produrre una serie di raccomandazioni da discutere anche con le istituzioni e il legislatore», spiega Maurizio Bettiga, ideatore e chair dell’evento Alternative e chief innovation officer di Italbiotec Srl. «Vogliamo rispondere a un bisogno della società che per varie ragioni, ambientali, di salute, etiche, è interessata a questo comparto, accogliendo e ascoltando anche quella parte che è istintivamente refrattaria. Non ci interessa fare technology push, ma non vogliamo che il Paese perda una grande opportunità». Allo stesso tempo – sottolinea Bettiga – intorno al tema c’è una polarizzazione e una strumentalizzazione comunicativa che l’evento vuole aiutare a superare».

Il quadro italiano

Nel mondo, oltre il 70% delle aziende nel settore delle proteine alternative non esisteva sei anni fa. Sono cresciute moltissimo quelle che sviluppano analoghi della carne basati su funghi – come la danese Matr Foods e la tedesca Bosque Foods –e stanno concludendo round di finanziamento da dozzine di milioni le aziende attive nella fermentazione di precisione, come la finlandese Onego, la tedesca Formo, le israeliane ImaginDiary e Remilk, la svedese Melt&Marble.

Fonte: Il Sole 24 Ore