Alla Microsoft Build 2023 va in scena l’AI come copilota. Ecco la risposta a Google
Google chiama, Microsoft risponde. E viceversa. Da mesi i due giganti americani rilanciano reciprocamente una sfida che ha per oggetto, in prospettiva, il predominio nel campo dell’intelligenza artificiale. Dopo l’abbuffata di novità di I/O, è ora la volta della casa di Redmond a prendere parola al cospetto degli sviluppatori in occasione della Build 2023, tornata anch’essa in presenza in quel di Seattle e resa accessibile in streaming sui canali ufficiali della società (qui il sito dedicato e il blog con la carrellata di annunci). L’apertura della convention, come da protocollo, è toccata al Ceo di Microsoft, Satya Nadella, che ha descritto l’entrata in scena dei modelli di AI basati su Large Language Model come un “Mosaic moment” paragonabile all’arrivo del primo browser Web grafico, ricordando come il lancio di ChatGpt lo scorso novembre abbia rappresentato un salto in avanti epocale per il mondo del computing (“siamo passati dalla bicicletta alla macchina a vapore”, le sue testuali parole) e ribadendo come OpenAI inizierà a utilizzare Bing come motore di ricerca predefinito per ChatGpt.
I vantaggi per chi scrive codice
Il leit motiv che sta caratterizzando la tre giorni di presentazioni di Build 2023 è come ampiamente immaginabile focalizzato sulla nuova era dell’AI e in tal senso Microsoft ha ufficializzata una roadmap tecnologica, validata dalle testimonianze di aziende come General Motors, che promette di fatto agli sviluppatori la disponibilità di strumenti per scrivere codice più rapidamente, riducendo da due settimane a pochi minuti il tempo necessario per creare una developer box. Nadella, in proposito, ha usato espressioni molto forti per sottolineare l’importanza di queste innovazioni – “la simbiosi uomo-computer è qualcosa di entusiasmante” – e confermato ancora una volta come la tecnologia che alimenta il modello di ChatGpt-4 verrà integrata progressivamente in tutte le applicazioni Microsoft. Alla base di tutta la strategia vi sono sostanzialmente due componenti: i copilot e i plugin. Il primo si riferisce agli assistenti virtuali di nuova generazione (in qualche modo evocati nei giorni scorsi anche da Bill Gates) che arricchiranno nel corso dei prossimi mesi la dote di prodotti come Dynamics 365 e Microsoft 365, Power BI e Power Pages, Fabric (la nuova piattaforma unificata di data analytics che comprende varie funzionalità collegate a un unico repository chiamato OneLake), il browser Edge e il sistema operativo Windows; i secondi sono invece gli strumenti che amplieranno le capacità dei vari copiloti e che permetteranno agli stessi di interagire sempre di più con altri software e servizi. Il tutto, ovviamente, all’insegna della massima interoperabilità fra i due mondi, quello delle app di Microsoft e quello delle tecnologie di OpenAI.
L’ecosistema dei Copilot
L’assicurazione che i manager di Redmond hanno rivolto alla comunità di developers presenti alla Build 2023 è sostanzialmente la possibilità di integrare (attraverso i plugin) i dati e i codici delle rispettive app in Microsoft 365 Copilot e di ampliare la user experience dei servizi basati sull’intelligenza artificiale generativa, offrendo ai consumatori finali la possibilità di interagire con le loro applicazioni utilizzando il linguaggio conversazionale. Microsoft 365 Copilot ospiterà a regime migliaia di plugin dei partner (tra cui quelli di Adobe, ServiceNow, Thomson Reuters, Moveworks e Mural) e, questa la conferma arrivata in occasione dell’evento, sarà inoltre integrato in modo nativo nel browser Edge. Per facilitare il lavoro degli sviluppatori, la società adotterà lo stesso standard aperto introdotto da OpenAI per ChatGpt, dando vita ad un’unica piattaforma condivisa per creare, testare e distribuire plugin che funzioneranno sia in ambito consumer che business. Citando un caso pratico, Microsoft ha fatto l’esempio di uno sviluppatore di una grande azienda che necessita di dare al Copilot facoltà di accedere ai contratti di clienti e fornitori per porre domande su come sono state gestite determinate questioni legali. Per raggiungere lo scopo basterà collegare il Copilot Microsoft 365 con il database riservato dei file oggetto di interesse con l’unico requisito che tali documenti siano stati codificati, indicizzati e archiviati in modo da poter essere ricercati. La filosofia che ispira il ruolo dei “copiloti”, in estrema sintesi, è quella di rendere riutilizzabile questo avanzato sistema di elaborazione delle informazioni, che sfrutta l’intelligenza di modelli linguistici di grandi dimensioni, e stabilire dei imiti per il suo utilizzo. Microsoft, in altre parole, è convinta di poter dare agli sviluppatori tutto ciò di cui hanno bisogno per iniziare a costruire un proprio copilota, guardando a uno scenario (previsto per i prossimi anni) in cui questo modello diventerà prassi comune per il funzionamento di qualsiasi software
Bing dentro ChatGPT: la nuova frontiera della ricerca
Come abbiamo già detto in precedenza, è ufficiale il fatto che ChatGpt si avvarrà delle capacità di Bing: il chatbot di OpenAI potrà quindi sfruttare il motore di ricerca per avere maggiori fonti a cui attingere per generare le informazioni in risposte alle domande degli utenti, il tutto in modo completamente integrato nell’interfaccia tipica della chat. Il nuovo Bing sarà disponibile nell’immediato per gli utenti Premium (il roll-out è già partito) mentre il rilascio per gli utenti standard dovrebbe arrivare, stando alle vaghe indicazioni fornite da Microsoft, in tempi brevi. Per avere accesso al servizio basterà abilitare la plugin di Bing su ChatGpt e nei prossimi mesi saranno diverse le plugin disponibili per il motore, fra cui quelle di Expedia, Kayak, Klarna e altre. Il vantaggio per gli utenti finali? Per esempio pianificare un viaggio semplicemente chattando con l’assistente virtuale della piattaforma di travel oppure essere assistiti dai consigli e dai suggerimenti forniti dall’AI quando si tratta di perfezionare un acquisto online supportato dal servizio di pagamento rateizzato.
Come cambiano Edge e Windows
Come altre applicazioni “core”, anche il browser Edge integrerà nativamente il Copilot di Microsoft 365 e questo permetterà agli utenti di chiedere all’assistente di generare sintesi e analisi della pagina Web (o del documento) visualizzata a display, aggiornamenti sui progetti da condividere con il proprio team di lavoro e altro ancora. A beneficiare del supporto dei Copilot sarà quindi anche Windows, per cui Microsoft ha subito rivendicato il vanto di essere la prima piattaforma per personal computer a centralizzare l’assistenza guidata dall’AI. Grazie a Windows Copilot, disponibile in anteprima a giugno per la versione 11 del sistema operativo, gli utenti troveranno “Bing-GPT” sulla taskbar, una nuova configurazione del Microsoft Store con l’introduzione di AI Hub e la disponibilità di strumenti per generare un riassunto delle recensioni di ogni app e di ogni gioco presente in elenco. Altre novità strutturali per Windows, infine, sono in rampa di lancio e riguardano nello specifico un indicatore di presenza di una rete Vpn direttamente sulla taskbar, l’ampliamento del pannello dei widget e il supporto alle trascrizioni in diverse nuove lingue, tra cui l’italiano, mentre da giugno arriveranno i “badge” su Start che indicheranno all’utente eventuali azioni da intraprendere per mettere al sicuro (su One Drive) i propri file.
Fonte: Il Sole 24 Ore