Alla ristorazione 11,7 miliardi, poco più di un quinto della spesa turistica

Tempo di bilanci nella giornata mondiale del turismo. Dei 62 miliardi di euro spesi in Italia nel trimestre estivo, da giugno ad agosto, 11,7 miliardi sono stati destinati alla ristorazione. È quanto emerge della analisi di Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) che ha rilevato 215 milioni di presenze turistiche con un +1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Una crescita alimentata soprattutto dall’incoming, dai flussi turistici dei visitatori stranieri, con una interessante quota di clientela alto spendente, che registrano un +4% e hanno avuto un ruolo chiave nel compensare il calo dei vacanzieri italiani. Anche per questo imprenditori della ristorazione vedono nel turismo internazionale un volano di sviluppo anche per i prossimi anni. I turisti, ancora di più quelli stranieri, apprezzano l’Italia non solo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, ma anche per la qualità e la varietà della sua offerta enogastronomica. L’esperienza culinaria italiana, fatta di autenticità, tradizione e qualità, è capace di trasformare ogni soggiorno in un’occasione di scoperta e valorizzazione del territorio.

«Questi dati confermano l’importanza della ristorazione come elemento chiave per il successo del turismo in Italia – commenta Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. È quindi arrivato il momento che anche alle imprese della ristorazione sia riconosciuto lo status di impresa turistica, non solo per favorirne l’ammodernamento utilizzando le risorse messe a disposizione del comparto, ma anche per dare maggiore impulso alla qualità complessiva della nostra offerta turistica, investendo cioè sulle sue eccellenze».

Il tema della giornata mondiale

Quest’anno il tema chiave della giornata mondiale del turismo è la pace: «Il turismo può e deve essere un ponte verso un futuro di pace. Ogni viaggio è un’opportunità per apprendere, comprendere e rispettare le differenze, ma anche per trovare ciò che ci unisce. Insieme, possiamo rendere il turismo un motore di crescita reciproca e un fattore di armonia tra i popoli – scrive in una nota il ministro Daniela Santanchè -. Celebriamo non solo il diritto al turismo, ma anche il ruolo fondamentale del fenomeno turistico come promotore di pace e amicizia tra i popoli. Oltre a essere un’industria e un’attività economica, infatti, il turismo è un fattore sociale che unisce culture e crea legami». Si aprono così canali di scambio interculturale. «In base a queste caratteristiche intrinseche, occorre lavorare tutti insieme – pubblico e privato – per costruire un ecosistema turistico che favorisca il benessere collettivo, basato su valori di uguaglianza, accessibilità, inclusività ed etica. Per farlo, dobbiamo ribadire come il diritto al turismo abbia tanto una valenza attiva – nel garantire a ciascuno la possibilità di fruire delle meraviglie del nostro pianeta – quanto una carica passiva – nel riconoscere il diritto dei territori a valorizzare le proprie specifiche potenzialità turistiche» conclude il ministro.

Fonte: Il Sole 24 Ore