Alla scoperta di Barbados, storia e cultura oltre le spiagge

Alla scoperta di Barbados, storia e cultura oltre le spiagge

Per chi desideri scappare dall’inverno una meta perfetta è Barbados, un’isola che unisce lo stile British a un tocco di follia reggae e che offre spiagge per tutti i gusti, desideri ed esigenze. Mare e sole non sono peraltro le uniche attrattive: si può scegliere un tour delle ville del Seicento, fra le piantagioni di canna da zucchero al centro dell’isola, oppure un pomeriggio nella capitale Bridgetown, patrimonio Unesco. O ancora, prendere un antico treno a vapore o avere un incontro ravvicinato con le green monkeys, le scimmie locali, e non può mancare l’esperienza delle distillerie di rhum.

Fra tanti classici, una novità: Sandals Resorts, una delle catene di hotel di lusso che da sempre ha creduto nell’isola, ha potenziato l’offerta di ospitalità di alto livello nei suoi resort affacciati su tipiche spiagge caraibiche di sabbia corallina, dove è possibile risiedere nell’area delle butler elite suites, che prevedono un maggiordomo a disposizione 24 ore su 24. Non va persa però l’occasione di girare le dieci migliori spiagge dell’isola, che offre baie di ogni tipo: per famiglie, per amanti del reggae, per chi fa surf o kite surf e ha bisogno di molto vento. Secondo la classifica di Tripadvisor, la spiaggia più bella di Barbados è Carlisle bay, da dove è possibile organizzare gite – anche solo di qualche ora – in catamarano o barca a vela per raggiungere un punto in cui fare snorkeling con le tartarughe marine.

Dall’altra parte dell’isola c’è Batsheba beach, seconda nella classifica di Tripadvisor, totalmente diversa dalla prima: il mare è attraversato da una forte corrente, i colori sono più intensi e si possono vedere i grandi “panettoni” di roccia erosi dalle onde. Da non perdere anche Dover beach, sulla vivace Saint Lawrence Gap, Rockley Beach, Miami beach, Peebles beach, Paynes bay, Bottom bay e Browne’s.

I due Sandals Resorts di Barbados, adiacenti e con diverse strutture e servizi in comune, si affacciano sulla Maxwell beach, tra Turtle beach e Butterfly beach e a poca distanza da Dover beach. Offrono diversi tipi di sistemazioni, dalle camere fronte mare alle suite-penthouse di una o due camere da letto, ma la novità sono le citate suite con il servizio di maggiordomo privato. Grande attenzione viene data, nei ristoranti e persino nei trattamenti offerti dalle spa,agli ingredienti locali. Una scelta che conferma l’impegno della catena per sostenibilità ambientale, certificato da riconoscimenti come il Six Star Diamond Award dell’American Academy of Hospitality Sciences, e dall’adesione al programma di certificazione ambientale Earth Check, leader nel mondo per l’industria dei viaggi e del turismo.

Non solo mare dicevamo: in pochi sanno, per esempio, che l’isola è anche la patria del rhum e che qui prospera ancora la più antica distilleria del mondo, fondata nel 1703, la Mount Gay Distillery. Partendo di buon mattino si può sperimentare un itinerario che includa la St. Nicolas Abbey Plantation, con la casa originaria del XVII secolo, visitare la distilleria artigianale annessa, prendere l’antico treno a vapore e arrivare attraverso piantagioni e giungla alla Cherry Tree Hill, visitare la Wildlife Reserve, percorrere la scenografica costa di Bathsheba e terminare con un tour e una degustazione alla Mount Gay Distillery, dove ripercorrere gli albori della produzione del rhum e quindi della stessa storia dell’isola.

Fonte: Il Sole 24 Ore