Allarme delle guardie mediche turistiche: situazione drammatica, pochi medici e ritardi nei bandi

Allarme delle guardie mediche turistiche: situazione drammatica, pochi medici e ritardi nei bandi

Pochi medici per assistere milioni di turisti in arrivo in Italia. Le guardie mediche turistiche – figure istituite dalle Asl nei periodi estivi nelle Regioni con alto flusso turistico – sono l’avamposto della medicina territoriale nei luoghi di villeggiatura, un servizio attivo ad orario continuato riservato ai non residenti che garantisce l’assistenza medica di base in ambulatorio oppure a domicilio. E ha una funzione di filtro per codici bianchi e verdi prima dell’approdo al pronto soccorso. I bandi, però, stanno partendo solo ora e molte Regioni hanno difficoltà a trovare i medici per coprire le postazioni.

Carenze da Nord a Sud

«La situazione in generale delle guardie turistiche è drammatica, come tutta la continuità assistenziale turistica – spiega Claudia Aiello, Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) continuità assistenziale Puglia -. Ci sono carenze di medici in organico che si ripercuotono anche in estate. Molti colleghi che lavorano come guardia medica turistica hanno un doppio ruolo, ovvero sono già medici di famiglia e non riescono a coprire i turni. Prima era un problema del Nord Italia, ma oggi si sta spostando anche al Sud, rimangono scoperte molte postazioni. E anche vero che i bandi stanno partendo ora, ma siamo già in ritardo rispetto alla stagione estiva».

Al mare, ma anche in montagna, la popolazione di piccoli comuni “triplica e le guardie turistiche già fanno fatica a dare una risposta a tutti. C’è un problema di organici e non è una questione di stipendi ma proprio di mancanza di medici. Tanti colleghi vanno in pensione e diventa sempre difficile sostituirli» avverte.

Il caso Toscana

«In alcune zone della costa abbiamo 1 postazione su 4 coperta – sottolinea Giorgio Fabiani, segretario regionale Toscana dello Smi, Sindacato medici italiani -. E il problema riguarda le guardie medici turistiche ma anche il 118. La coperta è corta, nell’Isola d’Elba c’è un problema nel coprire tutte le postazioni e poi c’è il rischio di sovraccarico per i colleghi. Sulla costa toscana c’è un nodo cronico, spesso si accorpano postazioni e può accadere, ad esempio all’interno del territorio, che poi un cittadino deve farsi 50 chilometri per trovare una guardia medica».

Il problema sicurezza e aggressioni

«Certo che c’è un tema sicurezza per chi lavoro in guardia medica – avverte Aiello -. Anche in costume e sandali le persone diventano violente. Non vogliono perdere tempo perché sono in vacanza e – anche se codici verdi o bianchi – vogliono essere assistiti. Non vogliono andare al pronto soccorso e il medico, magari già con carichi di lavoro enormi, rischia anche di venire aggredito». La medicina di continuità assistenziale “ce la mette tutta, abbiamo i giovani corsisti della medicina generale che si dedicano anche alle guardie mediche grazie al fatto che la formazione è riconosciuta, ma non basta. Occorre non aspettare e velocizzare i processi di assegnazione delle postazioni».

Fonte: Il Sole 24 Ore