Almasri, dalla cattura all’espulsione fino allo scontro politico: cosa è successo

Almasri, dalla cattura all’espulsione fino allo scontro politico: cosa è successo

Un altro arresto controverso per l’Italia, a poco più di un mese da quello dell’iraniano Mohammed Abedini Najafabadi, (l’ingegnere iraniano arrestato per l’estradizione lo scorso 16 dicembre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti, con l’accusa di essere un trafficante d’armi e poi rilasciato su disposizione del ministro della Giustizia all’indomani della liberazione di Cecilia Sala). Questa volta riguarda il generale libico Njeem Osama Almasri Habish. Analogo l’esito: scarcerazione e rimpatrio. In quest’ultimo caso, tuttavia, non c’è stato l’intervento formale del governo, ma è stata la Corte d’appello di Roma a ravvisare irregolarità nell’arresto ed a disporre la liberazione.

Chi è Njeem Osama Almasri Habish

Come Abedini, Njeem non è una pedina di secondo piano delle istituzioni libiche. E’ il vertice della Polizia giudiziaria ed opera alle dirette dipendenze funzionali della magistratura e dello stesso Procuratore generale nazionale, Sadiq Al-Sur, cui viene delegata l’attività di indagine di moltissimi reati, solitamente gravi, perpetrati nel Paese. Opera con l’Apparato di deterrenza per il contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata (Rada) che, tra le altre cose, gestisce la prigione di Mittiga, dove sono tuttora rinchiusi centinaia di criminali e terroristi. Un esponente di rilievo, dunque, di un governo con cui l’Italia ha rapporti consolidati su vari dossier, dai flussi migratori al petrolio, al gas.

Il mandato d’arresto della Corte penale internazionale dell’Aja

La Corte dell’Aja sabato 18 gennaio, a maggioranza, spicca – dando seguito alla richiesta avanzata lo scorso 2 ottobre dal procuratore dell’organismo – un mandato d’arresto per il generale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella prigione di Mittiga, vicino Tripoli, dal febbraio 2011. Njeem è localizzato a Torino il 19 gennaio e viene arrestato. A Torino è arrivato il giorno prima proveniente dalla Germania dove aveva affittato un’auto. La sera va allo stadio a vedere Juventus-Milan. Il giorno dopo viene arrestato dalla Digos e portato al carcere delle Vallette, dove passa due notti prima del ritorno in Libia.

La protesta della Cpi

«L’indagato – ha fatto sapere la Corte – è stato tenuto in custodia in attesa del completamento delle procedure necessarie per la sua consegna. Su richiesta e nel pieno rispetto delle autorità italiane, la Corte si è deliberatamente astenuta dal commentare pubblicamente l’arresto. Il 21 gennaio, senza preavviso o consultazione con la Corte, Almasri sarebbe stato rilasciato e riportato in Libia. La Corte sta cercando, e non ha ancora ottenuto, una verifica da parte delle autorità sui passi compiuti». E’ dovere di tutti gli Stati, ha ammonito, «cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e azioni penali per i crimini».

La mancata interlocuzione con il Guardasigilli

Sono stati i giudici della Corte d’appello di Roma a non convalidare l’arresto perchè non è stato preceduto da un’interlocuzione con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Cpi. L’uomo è stato dunque rilasciato martedì sera e rimpatriato a Tripoli su un volo di Stato, per ragioni di urgenza e sicurezza, vista la pericolosità del soggetto e i rischi di un eventuale trasporto su un volo di linea. «A seguito della mancata convalida dell’arresto da parte della Corte d’appello di Roma, considerato che il cittadino libico era “a piede libero” in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, come emerge dal mandato di arresto emesso in data 18 gennaio dalla Corte Penale Internazionale, ho adottato un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato» ai sensi della legge. «Il provvedimento è stato notificato all’interessato al momento della scarcerazione e, nella serata del 21 gennaio, ha lasciato il territorio nazionale». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al question time al Senato sul caso Almasri.

Fonte: Il Sole 24 Ore