Amazon vola a Wall Street: vale più di 2mila miliardi

Amazon fa il suo ingresso in grande stile nell’elite dei colossi tech con oltre duemila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, frutto dei rally che hanno segnato la nuova era delle scommesse sull’intelligenza artificiale. Con un scatto al rialzo durante la seduta di circa il 4%, il protagonista di e-commerce, cloud e Internet ha tagliato per la prima volta il raro traguardo.

Amazon si è affiancata così a Microsoft, Apple e Nvidia, che ooggi si contendono il primato assoluto della market cap oltre la vetta del tremila miliardi. E anche ad Alphabet, che viaggia attorno ai 2.300 miliardi. Per Amazon l’arrivo in quelle che adesso sono le “magnifiche cinque” di Borsa è il risultato di una cavalcata che ha visto le azioni lievitare di oltre 25% quest’anno e di più del 50% durante gli ultimi dodici mesi. Una misura dell’ottimismo è offerta dall’indice Nasdaq, che pur carico di marchi tecnologici da gennaio è salito di un più limitato 18 per cento.

Il cammino

Il passaggio dai mille ai duemila miliardi ha tuttavia richiesto al gruppo più di quattro anni, un cammino che impallidisce rispetto agli exploit messi a segno da Nvidia, il maggior simbolo della fame di AI degli investitori anche se di recente al centro di flessioni dopo una grande corsa: all’azienda erano bastati 180 giorni e a far proprio il medesimo traguardo. Il gigante dei chip per i server impegnati in AI ha poi avuto bisogno di ancor meno tempo, di sole 96 sedute, per spingersi dai duemila ai tremila miliardi.

Va inoltre ricordato che per Amazon questo rappresenta un potenziale ritorno a grandi glorie già conosciute in Borsa, seppure a valutazioni assolute inferiori: in passato, durante lo scorso decennio, era riuscita anche a diventare regina della market cap, volteggiando sopra l’asticella dei mille miliardi di valore a Wall Street nel 2018 e surclassando la stessa Apple. Due anni dopo aveva nuovamente raggiunto quella vetta, per poi però perderla.

Il treno dell’intelligenza artificiale

Il gruppo guidato da Andy Jassy, almeno secondo i suoi fautori, potrebbe tuttavia essere adesso entrato in una nuova stagione positiva agli occhi degli investitori. Dopo una serie di ritardi sta beneficiando di una svolta più convinta verso la frontiera dell’innovazione, appunto l’artificial intelligence, che domina l’attenzione nell’hi-tech e non solo: nella sua ultima lettera ai soci, il 56enne chief executive Jassy ha apertamente rivendicato il ruolo centrale dell’intelligenza artificiale generativa, definendolo il nuovo pilastro di crescita a tutto campo dell’azienda, dal commercio elettronico al cloud di Amazon Web Services fino ai servizi di Amazon Prime. Stando a indiscrezioni di stampa americane, Jassy sarebbe oggi coinvolto in prima persona nello sviluppo di un inedito chatbot alternativo a ChatGPT, un progetto chiamato Metis.

Fonte: Il Sole 24 Ore