Ambiente, con il riciclo di pneumatici fuori uso risparmiate emissioni di CO2 e nuove materie prime
Dagli pneumatici fuori uso nuova materia prima e un contributo alla decarbonizzazione, sia in termini di emissioni, sia in termini di risparmio idrico e di materie prime. A rappresentare questo scenario è il rapporto di sostenibilità 2023 approvato da Ecopneus, il consorzio che si occupa della raccolta, riciclo degli pneumatici giunti a fine corsa da cui si ricava materia prima per nuovi prodotti.
Recuperate 187mila tonnellate
Punto di partenza, la raccolta: nel 2023 il consorzio, attraverso la rete di 20 mila gommisti, ha gestito 65 mila richieste recuperando 187 mila tonnellate di pneumatici fuori uso. Gomme arrivate a fine corsa che, invece di essere smaltite, sono state trasformate in nuova materia prima.
Valore economico per 44 milioni
«Il lavoro svolto da Ecopneus ha generato un valore economico pari a 44,4 milioni di euro nel 2023 – si legge nel rapporto -, di cui ben 40,5 milioni sono serviti a remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento». Non solo, al riciclo è strettamente legato l’aspetto relativo ai benefici ambientali.
Evitate 297mila tonnellate di CO2
«Nel 2023 è stata evitata l’emissione di 297 mila tonnellate di CO2 equivalente un quantitativo pari a quelle di 183 mila autovetture che percorrano 10 mila chilometri in un anno – si legge ancora -. Sono stati risparmiati 1,2 milioni di metri cubi d’acqua, un volume equivalente al consumo medio giornaliero di circa 5,6 milioni di italiani o alla quantità di acqua necessaria per riempire 484 piscine olimpioniche». Collegato anche l’aspetto legato al risparmio connesso alla riduzione delle importazioni di materiale vergine: la stima, secondo il consorzio, è di 81 milioni di euro.
«Inoltre, è stato generato un risparmio netto di 274 mila tonnellate di risorse minerali e fossili, una quantità pari al peso di 558 treni Frecciarossa 1000 composti di otto carrozze più locomotore.
Fonte: Il Sole 24 Ore