America’s Cup di vela, la sfida di Luna Rossa è targata made in Italy

Tre anni fa i Kiwi misero insieme i 35 milioni di dollari neozelandesi provenienti dal governo locale con altri 10 raccolti da sponsor e diritti tv. Il fatturato complessivo fu quindi di 45 milioni di dollari nezelandesi (poco meno di 26 milioni di euro), mentre sul fronte dei costi furono spesi 15 milioni solo per la produzione televisiva. Non ci sono cifre ufficiali su quanto Barcellona abbia pagato per ospitare l’evento, ma il capoluogo catalano l’ha spuntata su Gedda. Il ritorno in Europa ha consentito di riallacciare il sodalizio storico con Louis Vuitton, che torna ad essere title partner dell’evento.

In più sono arrivati altri partner globali come Coca Cola, Unicredit, Capgemini, attratti dalla località mediterranea. Il fuso orario finalmente favorevole inciderà infine sulla raccolta dei diritti televisivi (in Italia la Coppa andrà su Sky e Mediaset). Si comincia il 22 agosto con le regate preliminari, poi dal 29 comincia la sfida tra i cinque sfidanti, i britannici di Ineos, gli italiani di Luna Rossa, gli elvetici di Alinghi, gli statunitensi di American Magic e i francesi di Orient Express: semifinali dal 14 settembre e finale dal 26. La Coppa America vera e propria – ossia la sfida tra New Zealand e il vincitore delle regate tra gli sfudanti – verrà assegnata dal 12 ottobre al meglio delle sette prove su tredici. In precedenza si assegneranno anche i titoli femminile e giovanile.

Nella campagna in corso Luna Rossa non ha un ruolo nell’organizzazione dell’evento, mentre in quella scorsa era stata Challenger of Record, ossia il capo degli sfidanti. Il team del Presidente Patrizio Bertelli mette insieme 143 persone, numerosi partner commerciali e un ampio ventaglio di aziende che affiancano al sindacato.

I title partner sono Prada e Pirelli, gli official sponsor Panerai e Unipol Group. Tra le tante imprese coinvolte, quelle più legate alla progettazione, alla produzione e alla componentistica dell’AC75 Luna Rossa sono Cropelli (produzione stampi), Cmf (forgiatura), Esteco (soluzioni per l’ottimizzazione ingegneristica e la gestione di dati e processi di simulazione), Wiit (Cloud Computing), Persico Marine (cantiere di Nembro che ha costruito la barca), Cariboni (fornitore dei sistemi oleodinamici), Gottifredi e Maffioli (cime e scottame), Campagnolo (componenti per biciclette da corsa, poiché l’energia a bordo sarà prodotta pedalando), Wrs (cupolini antivento), Re Fraschini (materiali compositi e metallo).

Altre realtà italiane contribuiscono alla sfida, attraverso soluzioni, programmi, forniture o mezzi che facilitano il lavoro del team e dei suoi ospiti, potenziano le performance degli atleti o li proteggono durante le regate. Nella categoria rientrano Cantiere del Pardo (fornitore di barche hospitality), Technogym, Cetilar (complementi nutrizionali e dispositivi medici per gli atleti), Dainese (equipaggiamento tecnico e protezioni), I-Pergola (pannelli solari 4.0), Ferrari Trento (bollicine e vino), Cadland (soluzioni Plm e realtà virtuale), Crs4 (Centro di ricerca interdisciplinare). Insomma una sfida all’insegna del made in Italy.

Fonte: Il Sole 24 Ore