Anche la Sardegna firma l’accordo per la coesione. All’appello manca solo la Puglia

Anche la Sardegna firma l’accordo per la coesione. All’appello manca solo la Puglia

Un piano di investimenti da 3,5 miliardi di euro per 294 progetti strategici. E’ quanto prevede l’accordo per lo Sviluppo e la Coesione per la Sardegna sottoscritto dalla presidente della Regione Alessandra Todde con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, come previsto dalla riforma della politica di coesione nazionale introdotta dallo stesso Fitto.

«La strategia del Governo sui fondi di coesione alle Regioni comincia a dare i suoi frutti» ha detto la premier Meloni nel corso dell’iniziativa. «Abbiamo tanti problemi da risolvere nelle regioni del Mezzogiorno, ma nel 2023 il Sud è stato la locomotiva d’Italia. Il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,3%, più di quanto non fosse la crescita della media italiana, qui l’occupazione è cresciuta anche di più di quanto non crescesse a livello nazionale, ed è stato il Sud a dare l’impulso fondamentale all’export che ci ha portato per la prima volta a essere la quarta nazione esportatrice al mondo».

Le risorse per la Sardegna

L’intesa sblocca l’assegnazione alla Sardegna di risorse complessive (già previste) pari a circa 3,55 miliardi di euro, tra Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027 e altri fondi statali ed europei. Fondi che arrivano, per una parte dalla programmazione Fsc 2021-2027 (oltre 2,3 miliardi), in parte (più di 425 milioni) dal Fondo di rotazione e per la restante parte da Cofinanziamento con altre fonti. «La Regione – ha detto la presidente Alessandra Todde – ha definito un programma di interventi articolato su cinque priorità fondamentali: acqua, edilizia pubblica, viabilità, sanità e istruzione. Questo investimento rappresenta un’opportunità unica per migliorare la qualità della vita dei cittadini sardi, rafforzando le basi per uno sviluppo sostenibile ed equo del nostro territorio».

Fondi per dighe, acquedotti, tranvie, ospedali e università

La prima delle cinque linee prioritarie previste dal piano degli interventi riguarda l’ambiente e le risorse idriche per cui sono stanziati 735 milioni di euro. Si tratta di fondi che serviranno per migliorare l’approvvigionamento idrico e riqualificare gli acquedotti. Il programma prevede 157 interventi relativi a opere per il completamento di costruzione delle dighe, le interconnessioni (ossia gli interventi necessari per garantire una omogeneità di capienza dei bacini idrici), la sistemazione delle condotte soprattutto nelle città, l’adeguamento e sistemazione oltre che realizzazione di impianti di depurazione e gli interventi per le aree a rischio idrogeologico. Non meno importante il versante infrastrutture e trasporti (complessivamente si tratta di circa mezzo miliardo di euro) dove è prevista la realizzazione, tra le altre cose, della Metrotranvia di Sassari, tratto Sant’Orsola-Li Punti e la messa in sicurezza della viabilità provinciale. Il piano prevede anche 230 milioni per la riqualificazione urbana ed edilizia pubblica. Poi la sanità con interventi per ospedali di Sassari e Cagliari e 300 milioni circa per scuola e università.

La collaborazione

«Sono stati mesi complicati di confronto, ma sono felicissima del fatto che quando si ha leale collaborazione su questi temi, e posso garantire che c’è stata fino in fondo, poi i risultati si vedono e si possono ovviamente misurare – ha concluso la presidente della Regione —. Ringrazio ancora il presidente del Consiglio Meloni e il ministro Fitto per la leale collaborazione. Sono tra l’altro contenta di avere il ministro come vicepresidente della Commissione Europea perché lui ha fatto un lavoro importante anche relativo alle isole. Credo che avremo un interlocutore attento».

Fonte: Il Sole 24 Ore