Angelica Kauffman: l’omaggio risarcitorio della Royal Academy
Angelica Kauffman ha dovuto attendere molti anni prima di essere celebrata dalla prestigiosa istituzione che aveva contribuito a fondare nel 1768. La Royal Academy of Arts ora fa ammenda con una mostra dedicata all’artista, colta e cosmopolita, eclettica e infaticabile, una perfetta rappresentante del suo secolo, il Settecento.
Nata in Svizzera, vissuta a Londra, Firenze, Venezia, Roma e Napoli, incoraggiata dal padre artista aveva iniziato a dipingere da bambina conquistando giovanissima fama e ricchezza e collezionando sostenitori e patroni. Parlava cinque lingue, era un’ottima musicista e cantante, amava conversare di poesia e letteratura, era di casa nei salotti dell’Illuminismo e nei palazzi reali d’Europa.
Il suo primo autoritratto è stato dipinto a 12 anni, il primo di una lunga serie di immagini con le quali scelse di presentarsi al mondo, con pacata sicurezza di sé, quasi sempre con matita, tavolozza e pennelli, occhi fissati su chi la guarda.
Regalò l’Autoritratto all’antica, del 1787, al Granduca di Toscana per la sua celebre galleria di autoritratti di artisti nel corridoio degli Uffizi, dove fu appeso accanto a quello di Michelangelo.
Le donne
Le donne sono state il suo soggetto preferito. Anche nei quadri storici e mitologici, che lei privilegiava perché all’epoca erano considerati la forma più elevata di arte, tradizionalmente riservata ad artisti uomini, le donne sono sempre al centro di tutto. Le protagoniste sono loro: Penelope, Cleopatra, Armida, Alcesti, Eleonora di Castiglia, le nove muse della mitologia classica. In mostra anche il celebre ritratto di gruppo dei fondatori della Royal Academy, dipinto da Johan Zoffany. Decine di artisti conversano, osservano, dibattono intorno a due modelli durante una sessione di disegno dal vero.
Fonte: Il Sole 24 Ore