
Anne Geene per un viaggio contemporaneo nella natura
La mostra “Extraordinary” crea un ponte affascinante tra il lavoro di Geene e la collezione storica del Museo Mesdag. Fondato dal celebre pittore Hendrik Willem Mesdag e sua moglie, l’artista Sientje Mesdag-van Houten, il museo è un tempio dell’arte del XIX secolo, con opere che spaziano dai capolavori della Scuola di Barbizon, come quelli di Daubigny e Millet, alle straordinarie vedute della Scuola de L’Aia e alle suggestive opere di Antonio Mancini.
I Mesdag erano noti per la loro rappresentazione della costa di Scheveningen, catturandone la luce e l’atmosfera unica. Mentre queste opere riflettono un approccio romantico e tradizionale, Geene, con uno sguardo moderno e analitico, utilizza la fotografia per indagare la stessa natura, ma con un’ottica investigativa.
Il Museo Mesdag: una finestra sull’arte e sulla natura
Dal 1887, la collezione dei Mesdag è esposta nel loro museo privato, mantenendo intatta l’atmosfera originale del XIX secolo. Le sale del museo, intrise di storia, ospitano capolavori e racconti di un’epoca passata, ma sono anche uno spazio ideale per esplorare l’arte contemporanea. La casa adiacente, che un tempo era la residenza della coppia, è oggi dedicata a esposizioni temporanee, come quella di Anne Geene, e rappresenta una testimonianza vivente del dialogo tra tradizione e innovazione.
Oltre alle opere d’arte, il museo offre anche la possibilità di esplorare alcune stanze storiche (affittabili), rendendolo un luogo di connessione non solo con l’arte, ma anche con la comunità.
Anne Geene e la natura: un invito alla riflessione
La mostra non si limita a presentare le opere di Geene, ma propone una riflessione profonda sulla nostra relazione con la natura e il processo di collezionismo. Come i Mesdag, anche Geene dimostra una grande passione per lo studio e la celebrazione della bellezza naturale, ma con un linguaggio che unisce ironia e scienza. La sua “visione giocosa della scienza” sottolinea il contrasto e la continuità con l’approccio romantico e tradizionale dei Mesdag, creando un dialogo che celebra la natura in tutte le sue forme.
Fonte: Il Sole 24 Ore