Ansaldo Energia realizza turbina a biocarburante per centrale in Irlanda

Ansaldo Energia realizza turbina a biocarburante per centrale in Irlanda

Ansaldo Energia ha firmato un contratto per fornire, a una centrale elettrica in Irlanda, una delle sue turbine ad alta tecnologia, che sarà alimentata al 100% con biocarburante, in questo caso olio vegetale idrotrattato, e prevede una potenziale futura conversione a idrogeno. Si tratta di una delle prime centrali al mondo totalmente alimentata a biocarburante.

Materie di scarto per creare elettricità

Il manufatto dell’azienda italiana alimenterà la centrale elettrica di nuova generazione di Sse Thermal a Tarbert. Ansaldo Energia fornirà una turbina Ae94.3a, che è largamente collaudata sul campo (ce ne sono 115 in funzione nel mondo, con oltre 5 milioni di ore di funzionamento equivalenti), e il generatore associato. Come si è accennato, la centrale, da 300 megawatt, funzionerà al 100% con biocarburante Hvo (Hydrotreated vegetable oil).

Questo sarà prodotto dalla lavorazione di materie prime di scarto per creare un’alternativa al diesel fossile, in conformità con gli standard di sostenibilità dell’Ue. Il biocarburante, come è noto, ha livelli di emissioni di CO2 estremamente più bassi rispetto ai combustibili convenzionali.

Basse emissioni di CO2

«L’aggiudicazione di questo nuovo progetto – afferma Federico Bonzani, chief technology officer di Ansaldo Energia – dimostra la capacità dell’azienda di offrire soluzioni a bassa emissione di CO2 per il mercato della generazione di energia. Le nostre capacità sull’HVO completano con successo quelle sull’idrogeno, offrendo così ai clienti un’ampia scelta di soluzioni per decarbonizzare i loro impianti”,.

La nuova centrale, a ciclo semplice, di Tarbert, spiegano i tecnici di Ansaldo, contribuirà alla sicurezza dell’approvvigionamento elettrico, a fronte della continua espansione della capacità di generazione da fonti rinnovabili dell’Irlanda; e fornirà un supporto essenziale alla rete, nei momenti di picco della domanda.

Fonte: Il Sole 24 Ore