Apple aiuta i suoi fornitori a usare energia pulita. I casi italiani
Nei giorni scorsi Apple ha annunciato che oltre 110 aziende partner della sua filiera produttiva in tutto il mondo useranno esclusivamente energia rinnovabile per la produzione riguardante la casa di Cupertino, generando una quantità di energia pulita di circa 8 gigawatt. In altri numeri, una volta raggiunto l’obiettivo, si eviterà la produzione di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2 su base annua: come se ogni anno si togliessero più di 3,4 milioni di auto dalle strade.
È giusto ricordare che qualche mese fa (era luglio 2020) il colosso californiano ha annunciato il suo piano per neutralizzare la carbon footprint a ogni livello dell’azienda, della filiera e del ciclo di vita dei suoi prodotti, entro il 2030. E da quell’annuncio, il numero di fornitori della sua filiera passati all’energia rinnovabile è aumentato in modo significativo. Aiutare i fornitori in tutto il mondo a raggiungere i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili è insomma uno degli obiettivi primari della casa di Cupertino.
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In Europa, grazie al contratto per l’acquisto di energia eolica con DSM Engineering Materials l’energia rinnovabile è entrata a far parte della rete elettrica olandese, mentre la tettoia solare realizzata da STMicroelectronics in Marocco supporta la produzione di energia pulita in loco. Aziende come Solvay stanno estendendo l’uso dell’energia rinnovabile a un numero crescente di strutture dopo aver aderito al Supplier Clean Energy di Apple cinque anni fa. Negli Stati Uniti sono entrati a far parte del programma anche Alpha and Omega Semiconductor, Marian, The Chemours Company e Trinseo. E da luglio 2020 in Cina hanno aderito altri 15 fornitori. In molti mercati in cui opera l’azienda, i fornitori non dispongono di tante opzioni per accedere a fonti di energia pulita. Per superare questo ostacolo, Apple ha creato il China Clean Energy Fund che permette all’azienda e ai suoi partner di investire in progetti di energia rinnovabile in grado di fornire oltre un gigawatt di energia pulita in Cina.
I casi italiani
Al Supplier Clean Energy program di Apple hanno aderito anche alcuni fornitori italiani. È il caso, ad esempio, di STMicroelectronics Italia. «Aderire al programma di Apple è stato – naturale per noi: avevamo già progetti per l’energia rinnovabile in molti dei Paesi in cui siamo presenti. – racconta al Sole24ORE il Ceo dell’azenda, Orio Bellezza – A Catania, per esempio, abbiamo 8mila metri quadri di pannelli fotovoltaici installati in un parcheggio dal 2011. Ma è vero che l’iniziativa di Apple ha accelerato i nostri programmi. Da quando abbiamo aderito nel 2019 abbiamo fatto partire altri progetti che stanno già fornendo energia rinnovabile o lo faranno presto. Già oggi in Italia e Francia il 70% dell’energia che usiamo proviene da fonti rinnovabili. A fine 2020 abbiamo annunciato che diventeremo carbon neutral entro il 2027 e il 100% dell’energia che useremo proverrà da fonti rinnovabili».
«Crediamo che il valore del programma Supplier Clean Energy di Apple stia nel generare un cambiamento nel mercato, e anche noi possiamo avere un ruolo in questo: abbiamo avviato il coinvolgimento dei nostri fornitori ai quali chiediamo di rispettare le nostre regole in termini di ambiente, salute e sicurezza».
Fonte: Il Sole 24 Ore