Apple entra nel cda di OpenAI. Cosa significa (anche per Microsoft)

Prima l’accordo – annunciato durante l’ultima WWDC – per portare ChatGPT sugli iPhone. Adesso un passo ulteriore, più strutturato, che consolida il rapporto: Apple entra nel consiglio di amministrazione di OpenAI, piazzando un suo uomo come osservatore. Una mossa assolutamente impensabile, fino a qualche settimana fa, quando l’ex start up di San Francisco sembrava più che altro appannaggio di Microsoft.

Invece Phil Schiller, responsabile dell’App Store di Apple ed ex capo del marketing, è pronto a far parte del board della società guidata da Sam Altman. Per lui un ruolo da osservatore.

La mossa, come detto, segue l’annuncio di Apple di voler offrire ChatGPT nell’iPhone, nell’iPad e nel Mac come parte di una suite di funzioni di intelligenza artificiale. L’accordo sul consiglio di amministrazione entrerà in vigore alla fine dell’anno e, secondo le indiscrezioni trapelate in queste ore, Schiller non ha ancora partecipato a nessuna riunione.

Il punto vero di questa storia è però un altro: Il ruolo di osservatore all’interno del consiglio di amministrazione metterà Apple sullo stesso piano di Microsoft, che rimane il principale finanziatore di OpenAI. Si tratta di una funzione che consente di partecipare alle riunioni board, pur senza avere diritto di voto, né altri poteri di amministratore. Gli osservatori, tuttavia, possono avere un’idea di come vengono prese le decisioni all’interno dell’azienda.

Per questo la presenza di Schiller alle riunioni sembra un po’ un paradosso strategico per Microsoft, che ha fatto di OpenAI la sua stella polare in fatto di intelligenza artificiale generativa. Cosa succederà quando all’interno del board di OpenAI si discuterà dei prossimi strumenti di GenAI per Microsoft? La sensazione è che la mossa di Apple sia assolutamente strategica. Ma è anche vero che con OpenAI a bordo degli iPhone, vale in qualche modo anche il contrario.

Fonte: Il Sole 24 Ore