Apple, Meta, Google: ecco tutti i servizi di Ai in ritardo in Europa
Qualcuno aspetta con ansia l’arrivo della Apple Intelligence, l’intelligenza artificiale nell’iPhone? Farebbe meglio ad attendere con calma. Per ora da noi niente Intelligence, poi si vedrà. Il nuovo modello Llama 3.2? Idem: al momento lo possono avere tutti fuorché noi europei. Niente da fare quindi per le aziende che lo volessero adottare e anche per gli utenti di prodotti Meta che utilizzano questo modello, vedi i suoi occhiali smart Ray Ban. Per finire, Google: il motore di ricerca evoluto con l’intelligenza artificiale incorporata è in un centinaio di Paesi. Ma tra questi – già – manca proprio l’Europa.
Le big tech – con la notevole eccezione di Microsoft – stanno bloccando il lancio di molte delle loro intelligenze artificiale più avanzate sul Vecchio Continente. Che sia un bene o un male, per l’Europa, chissà. La questione è complessa, perché sono molti i fattori in gioco. Il blocco dei modelli dipende infatti dall’insieme di regole e diritti che per ora vigono solo in Europa. Il contro altare a queste tutele è il rischio che l’Europa maturi un ritardo nei confronti di altri Paesi sul fronte dell’adozione dell’IA più sofisticata. Ritardo che, per altro, potrebbe crescere sotto Donald Trump: il prossimo presidente Usa ha già detto infatti di volere eliminare quei paletti – pure ridotti rispetto a quelli europei – che Joe Biden stava pensando di applicare ai servizi di IA.
Si aprono nuovi scenari. E il quadro di ciò che non sta arrivando da noi – e che non sappiamo nemmeno quando arriverà – ci può già aiutare a capire cosa c’è in ballo.
Apple Intelligence
L’IA di Apple è probabilmente ciò di cui l’utente medio europeo sentirà più la mancanza nell’immediato.
Apple ha dichiarato che non rilascerà nell’Unione Europea tre nuove funzioni, tra cui il suo prodotto di punta “Apple Intelligence” AI, nel 2024 a causa di “incertezze normative” derivanti dal regolamento antitrust Digital Markets Act.
Fonte: Il Sole 24 Ore