Arriva il corso per mettere in regola le pastaie di Bari vecchia
Le pastaie di Bari intenzionate a regolarizzare l’attività di produzione e vendita di orecchiette per i vicoli della città vecchia ora potranno farlo grazie a un corso di sicurezza e igiene alimentare. Le lezioni, promosse dal Comune di Bari, saranno gratuite e verranno condotte da Confartigianato e Cna. Chi partecipa potrà ottenere la certificazione Haccp, il protocollo che tutela il consumatore garantendo la salubrità degli alimenti, con un’attenzione particolare alla prevenzione dei rischi.
L’iniziativa nasce per mettere fine a quella che è stata ribatezzata la “guerra delle orecchiette”. Da una parte le donne di Bari vecchia con i loro banchetti su strada, diventate da tempo un’attrazione tra le più ricercate dai turisti in città. Dall’altra le autorità locali, che di quando in quando procedono al sequestro di una partita di orecchiette perchè prodotte senza rispettare la normativa sulla sicurezza, e in poiù vendute senza scontrino. L’ultimo episodio risale a novembre: dopo che una segnalazione ha portato al ritiro di una partita di pasta prodotta all’Arco Basso, le pastaie di Bari hanno tirato i mattarelli in barca e hanno fermato la produzione per protesta, con grande delusione dei tour operator abituati a condurre i visitatori fra le tradizioni dei vicoli.
«Con il corso per la sicurezza alimentare – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo locale, Pietro Petruzzelli – prosegue il percorso di emersione e regolarizzazione delle pastaie di Bari vecchia per salvaguardare e valorizzare un elemento fondante dell’identità gastronomica e culturale della nostra città. Per promuovere e tutelare l’antica arte delle orecchiette fatte in casa, è necessario che siano garantite procedure corrette di produzione a tutela dei consumatori e della sicurezza alimentare. In questo modo, contiamo di raggiungere l’obiettivo di coniugare la tutela di un prodotto simbolo della nostra tradizione e della nostra stessa identità con il rispetto delle regole».
Il prossimo passo prevede l’accompagnamento delle pastaie agli adempimenti giuridici e fiscali necessari per diventare Osa, cioè Operatrici per la somministrazione di alimenti, ai sensi delle linee guida per l’applicazione della normativa sull’igiene degli alimenti in attività di preparazione per l’immissione sul mercato. Ma la guerra potrebbe non essere finita qui: sul tavolo resta ancora aperta la questione dell’emersione fiscale.
Fonte: Il Sole 24 Ore