Arriva Inster: elettro-citycar con prezzo pop

Hyundai è pronta a dire la sua nel segmento emergente delle elettriche da 25mila euro con la Inster, un nome che vuole suggerire intimità e innovazione, ma anche la derivazione dalla Casper, una piccola da circa 3,6 metri di lunghezza venduta in Corea del Sud da 3 anni. La Inster invece è stata studiata in Europa e per l’Europa – ma sarà commercializzata anche in patria, Australia e Giappone – e manifesta il proprio legame con la simpatica sorellina attraverso i grandi gruppi ottici circolari diurni, mentre quelli veri e propri riprendono il tema del pixel, presente in tutte le elettriche di Hyundai. Ma la differenza sostanziale è nelle dimensioni.

La Inster è infatti lunga 3.825 mm, 230 mm in più posizionandola a metà strada tra una vettura di segmento A e B, ma facendola comunque rimanere nel calibro delle cittadine con un’abitabilità e una flessibilità da piccola monovolume, grazie ad un passo di ben 2.580 mm (+180 mm). L’abitacolo per 4 posti ha un’ottima accessibilità, un pavimento perfettamente piatto (anche davanti) e il divanetto posteriore è diviso in due porzioni che possono scorrere per 160 mm, modulando la capacità di carico da 238 a 351 litri, mentre abbattendole si arriva a 1.059 litri, ben sfruttabili. In più, si può abbattere lo schienale del sedile del passeggero anteriore, per trasformarlo in un tavolino o per ospitare oggetti più lunghi, e anche quello del guidatore per potervi persino dormire dentro. In ogni caso, chi siede dietro gode di uno spazio per testa e gambe degno di vetture lunghe almeno mezzo metro in più. Le tonalità di colore sono volutamente tenui e chiare, ispirate alla carta coreana hanji, di giorno c’è il tetto panoramico e di notte l’illuminazione ambiente a 64 colori.

Il rivestimento dei sedili è riciclabile al 100%, la bordatura all’85%, i tappetini per una quota che va dal 70% al 100% e la parte superiore dei pannelli porta è fatta con bio-propilene derivato da canna da zucchero, infine le parti esterne in nero lucido sfruttano un pigmento preso dagli pneumatici usati al posto del carbone. La plancia ha la strumentazione digitale e uno schermo centrale a sbalzo, entrambi da 10,25”, e il volante, che ha a fianco il selettore per la marcia, ripropone il tema dei pixel con quattro punti luminosi (la lettera H nel linguaggio Morse) che servono a migliorare la comunicazione con il guidatore indicando, ad esempio, lo stato di carica della batteria o cambiando colore quando si attiva il riconoscimento vocale. Quantomeno perplimono Apple Carplay e Android Auto con il cavo su una vettura che può essere sbloccata wireless attraverso lo smartphone, ha la climatizzazione a pompa di calore e una suite di assistenza alla guida degna della Ioniq 5. Due le varianti disponibili per il sistema di propulsione: una da 71 kW con batteria NMC da 42 kWh ricaricabile fino a 75 kW in corrente continua per circa 300 km di autonomia, l’altra da 84,5 kW con batteria NMC da 49 kWh e ricaricabile fino a 85 kW per 355 km. In entrambi i casi, rifornirsi dal 10% all’80% necessita di meno di mezz’ora e il caricatore a corrente alternata da 11 kW permette di alimentare dispositivi esterni (V2L), anche attraverso una presa all’interno dell’abitacolo.

Inster costerà circa 25mila euro. Gli ordini partiranno entro breve e ci sarà anche una versione Cross con assetto rialzato di 20 mm, ma le prime unità usciranno dai concessionari non prima della fine dell’anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore