Artigianalità made in Marche nel cuore delle sneaker Enterprise Japan
Manifattura italiana, tutta made in Marche, e ispirazione giapponese: il marchio di sneaker Enterprise Japan ha voluto cogliere l’occasione del Pitti Uomo a Firenze per organizzare un evento fuori-salone che mettesse al centro il fatto a mano alla base delle sue scarpe. Ecco dunque che il brand nato tre anni fa, che fa capo a Eli Group – società di Marco Marchi, patron di Liu Jo, e di Maurizio Croceri (che è l’amministratore delegato), attiva nella produzione e distribuzione di calzature di vari brand tra cui Pinko e Liu Jo – ha “invaso” il teatro Niccolini di Firenze con una performance degli artigiani che lavorano nel quartier generale marchigiano, che hanno creato dal vivo le sneaker di una capsule in limited edition. Il loro processo creativo è stato proiettato anche su un maxischermo, diventando una video performance live.
Per la realizzazione della capsule ci si è ispirati a un’antica tecnica usata dai contadini giapponesi per rammendare i kimono usurati utilizzando tessuti di riciclo. In questo caso sono stati assemblati scampoli di tessuti in cotone Furoshiki con finiture in tela Olona o denim per “vestire” alcuni modelli della collezione per l’autunno-inverno 25-26. «Grazie a questa particolare lavorazione in una sovrapposizione di strati – spiega il marchio – la sagoma in tela dell’iconico razzo viene rimossa per svelare le diverse fantasie dei tessuti Furoshiki di recupero, lasciando il resto della tomaia telato con le due finiture». Il riutilizzo di tessuti ha dato nome all’evento, battezzato «Upcycling, The performance of Authenticity».
Adesso l’obiettivo di Enterprise Japan, progetto che vuol essere una sintesi tra il saper fare italiano e la precisione giapponese, è di crescere espandendo mercati e clienti. Oggi il marchio fattura circa sei milioni di euro ed esporta il 30% in Spagna, Francia, Emirati Arabi e Germania. Il segmento di mercato è quello sotto il lusso, con sneaker definite “couture”, fatte a mano con più di 60 passaggi, che costano dai 280 ai 330 euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore