Artigianato, in 10 anni le imprese guidate da stranieri cresciute del 20%

Artigianato, in 10 anni le imprese guidate da stranieri cresciute del 20%

Sono protagonisti della trasformazione del comparto artigiano nel nostro Paese. E sono in aumento. Sono gli imprenditori individuali artigiani immigrati oggi a quota 200mila, in pratica un quinto degli imprenditori individuali artigiani in Italia. Lo racconta uno studio di Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione delle imprese individuali artigiane nel periodo che va dal 30 settembre 2014 al 30 settembre 2024.

La metà dei nuovi imprenditori da quattro Paesi d’origine

Dieci anni in cui è stata registrata una continua espansione con un incremento di 33.847 imprese individuali create da immigrati che però non è bastato a compensare la riduzione drastica delle imprese costituite da italiani. Negli ultimi dieci anni il perimetro delle imprese individuali artigiane con titolare nato in Italia ha segnato una flessione del 14,6% con una riduzione in valori assoluti pari a 133.242 unità: il bilancio complessivo del comparto artigiano segnare così un deficit di imprese pari a 99.395 nel decennio.

Nello stesso periodo la quota di titolari stranieri nelle imprese artigiane è passata dal 15,5% al 20,5%: la metà dei nuovi imprenditori proviene da soli quattro paesi di origine, il 60% opera nelle costruzioni e quasi la metà opera nel triangolo Lombardia-Emilia Romagna-Toscana. Regioni come la Campania, la Calabria e la Basilicata hanno registrato tassi di crescita superiori al 40%, mentre in Emilia Romagna e Lombardia le imprese straniere (rispettivamente 25.993 e 45.256 unità) rappresentano oltre il 25% del totale, dimostrando che l’imprenditoria straniera rappresenta ormai una parte strutturale del tessuto produttivo locale.

Immigrati protagonisti della trasformazione

E c’è un altro aspetto la considerare, spiegano da Unioncamere e InfoCamere: la trasformazione del settore, dove nuove competenze e culture si integrano con la tradizione italiana, alle prese con un difficile processo di ricambio generazionale. La crescita delle imprese artigiane con titolari stranieri non è limitata a un semplice aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave: nel settore delle costruzioni, il 29,1% delle imprese artigiane è oggi a titolarità straniera (117mila unità al 30 settembre 2024), con un incremento significativo del 13% nel periodo; nei servizi alle imprese, si evidenzia un aumento del 55% tra le imprese con titolare straniero, che ora rappresentano il 27,8% del totale, superando la quota delle 14mila unità. Le aziende nel settore delle costruzioni, ad esempio, vedono una forte presenza di titolari romeni (27.914 unità) e albanesi (26.515 unità), mentre nel settore dei servizi, la Cina e l’Egitto giocano un ruolo significativo, con un’alta concentrazione di attività nel trasporto, magazzinaggio e ristorazione.

Gli over 50 trainano la crescita

L’analisi statistica del Registro delle imprese delle Camere di Commercio, mostra anche un’evoluzione interessante per quanto riguarda età e genere: sono gli imprenditori over 50 a trainare la crescita, con un incremento del 125,7% negli ultimi dieci anni, a cui si aggiunge un aumento ancora più marcato (+223,5%) tra gli over 70. La presenza femminile è anch’essa in forte crescita: nel decennio, il rapporto donne/uomini è salito complessivamente da 17,1 a 20,1, con un aumento significativo nel Nord-Ovest e nel Nord-Est, dove è cresciuto di oltre 4 punti percentuali. «Questo andamento è indice non solo di una maggiore partecipazione femminile nel comparto artigiano – spiegano da Unioncamere e InfoCamere – ma, probabilmente, anche di un processo di integrazione e stabilizzazione delle donne straniere nelle economie locali, particolarmente nelle aree più sviluppate del paese».

Fonte: Il Sole 24 Ore