Aspettando il visore di Apple ecco come sta cambiando il mercato della realtà virtuale (e mista)
Tutto sommato, il Quest 2 non offre la migliore esperienza VR in assoluto, ma è molto accessibile e forse il visore con il miglior rapporto qualità-prezzo.
Per i più esigenti
La terza opzione è il Vive Pro 2 di HTC ed è tutt’altra cosa dalle precedenti. È il visore VR di qualità più alta, ma anche quello più costoso: ora 1739 euro. Serve anche un computer potente a cui collegarlo e così accedere all’ampia libreria Steam. È quindi la scelta adatta ai videogiocatori più esigenti, veri hardcore. In cambio avremo 5K di risoluzione e un campo visivo di 120 gradi.
I veri appassionati dovrebbero però comprare anche le stazioni base per il tracciamento dei movimenti nella stanza.
Secondo vari esperti, l’unico punto debole rispetto alla concorrenza sono i controller, restati gli stessi da sette anni (quelli di Meta, touch, sono più avanzati). Un’alternativa Htc più recente è HTC Vive XR Elite, a 1400 euro, con risoluzione 4K, campo visivo 120 gradi e utilizzabile sia standalone (con una sua libreria di giochi) sia con pc).
L’outsider
Infine, c’è un outsider, cinese, da considerare: Pico 4. Un nuovo entrato nel mercato e come spesso capita con i prodotti cinesi ha un marchio poco noto ma un rapporto tra prezzo e qualità dell’hardware molto buono. Costa meno del suo concorrente diretto, Meta Quest 2 – 429 euro – e ha caratteristiche migliori sulla carta. Ha due lenti con risoluzione a 2.160 x 2.160 per occhio, con una frequenza di aggiornamento di 72 Hz / 90 Hz. La sua libreria di giochi è ancora limitata, ma in espansione. Troviamo quelli disponibili anche su Meta, meno però molte esclusive. Tuttavia, oltre a essere utilizzabile stand-alone il Pico può essere collegato al PC per accedere all’ampia libreria SteamVR (disponibile anche sul Vive Pro).
Fonte: Il Sole 24 Ore