Astrazeneca, il titolo crolla dell’8,4% a Londra

Astrazeneca, il titolo crolla dell’8,4% a Londra

Crollo in Borsa a Londra per le azioni di AstraZeneca, che sono arrivate a perdere quasi il 10%. A pesare sul titolo le preoccupazioni del mercato per un’indagine cinese sul produttore farmaceutico britannico, che avrebbe adottato, secondo quanto riportato dal rapporto Yicai, tattiche di vendita aggressive per almeno due dei suoi farmaci oncologici, il trattamento per il cancro ai polmoni Tagrisso e l’immunoterapia Imjudo. Il presidente locale di Astrazeneca, Leon Wang, è sotto inchiesta e sta collaborando con le autorità.

L’inclusione di Wang nell’indagine è stata, però, letta come una significativa escalation dell’implicazione della società e come un segno che Pechino sta ampliando il controllo sulle operazioni di Astrzeneca nella Cina continentale. Il titolo ha chiuso le contrattazioni in calo dell’8,4% portando il saldo dell’ultimo mese a -14% e quello da inizio d’anno a -6 per cento.

«Per policy aziendale, non commentiamo le notizie speculative dei media, comprese quelle relative alle indagini in corso in Cina» ha affermato AstraZeneca, che prosegue secondo quanto riportato da Reuters: «Se richiesto, collaboreremo pienamente con le autorità cinesi», precisando che le sue attività e la consegna di medicinali proseguono regolarmente in Cina nonostante l’indagine.

I precedenti

Gli analisti, dal canto loro, cercano di capire quale potrà essere l’impatto sui conti del gruppo, i cui ricavi vengono realizzati in Cina per circa il 13%. Anche perché già in passato i produttori di farmaci, tra cui proprio Astrazeneca, in passato sono stati colpiti dalla repressione anti-corruzione cinese. Nel 2014, ad esempio, l’altro gruppo britannico del settore farmaceutico Gsk è stata multata di 297 milioni di sterline e un suo dirigente è stato condannato a una pena detentiva con sospensione del carcere per aver corrotto medici.

Le stime in crescita del gruppo

AstraZeneca, poco prima della pausa estiva, aveva annunciato una revisione al rialzo delle stime di crescita. Il gruppo farmaceutico punta a raggiungere un fatturato totale di 80 miliardi di dollari entro il 2030, rispetto ai 45,8 miliardi di dollari del 2023, con una crescita significativa dell’attuale portafoglio di prodotti oncologici, biofarmaceutici e per malattie rare e il lancio di 20 nuovi farmaci entro la fine del decennio. Il target è superiore alle stime del mercato pari a circa 70 miliardi di dollari entro il 2031.

Fonte: Il Sole 24 Ore