Audi in vetrina A5, Q6 Sporback e Q5. La road map dell’efficienza e della digitalizzazione poggia su due piattaforme per auto termiche ed elettriche

La flessibilità tecnologica è il pilone su cui poggia la strategia dell’Audi per arrivare a offrire gamme elettriche e con motori a benzina e turbodiesel con tecnologia ibrida, che sia a 48 V piuttosto che plug-in, con sofisticate personalità di pari livello, pur nel rispetto della loro diversità. Insomma, l’Audi affronta quella che si può definire la rapida riconfigurazione delle road map di quasi tutti gruppi automobilistici affiorata negli ultimi mesi senza frenare affatto lo sviluppo di nuovi modelli full-electric ma attuando una consistente evoluzione di quelli con motori Ice puntando sia sulla sofisticata piattaforma Premium Platform Electric a 800 V Ppe, sviluppata con Porsche sebbene personalizzata dal brand anche in funzione del dinamismo, sia con la nuova Ppc, acronimo di Premium Platform Combustion.

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Audi, la flessibilità tecnologia evolve la specie

I primi risultati dell’operazione che è senz’altro figlia anche dello scenario globale in cui, inutile negarlo, entrano in scena anche arrembanti marchi cinesi sono esposti al salone di Parigi. Ovvero, sia le gamme del suv Q6 e-tron integrata adesso anche dalle varianti coupé Sportback e quella della A6 e-tron, quindi sempre elettrica a dispetto della denominazione uguale a quella che per il momento ha la famiglia con motori a pistoni, sia le nuove famiglie con motori Ice dell’A5 che prende il posto dell’A4 e del suv Q5. E la storia, come anticipato, è destinata a continuare in entrambi i fronti per dare la possibilità di scegliere su quale tipo di alimentazione orientarsi potendo contare sempre su un corredo tecnologico raffinato. Infatti, entrambe le piattaforme spiccano per la marcata digitalizzazione condividendo la nuova architettura elettronica e digitale caratterizzata da un’elevata velocità di calcolo, dall’interazione tra l’intelligenza artificiale e l’assistente vocale e dall’adozione del sistema operativo Android Automotive OS. Quest’ultimo è alla base del nuovo step della digitalizzazione di nuovi modelli, grazie a cinque piattaforme che controllano velocemente tutte le funzioni come, per esempio, gli aggiornamenti Ota e ChatGpt. Inoltre, questa architettura digitale permette di moltiplicare i display nell’abitacolo e di proporre la seconda generazione dei gruppi ottici posteriori Oled che innalza l’interazione Car-to-X con la luce di comunicazione, che in caso di pericolo allerta chi segue disegnando chiari segnali.

Audi, due piattaforme rivolte all’efficienza

Adottando la piattaforma Ppe il brand ha alzato l’asticella delle performance dei motori elettrici, delle elettroniche di potenza, del sistema di trasmissione, della gestione termica, della batteria e dell’architettura elettronica. Ne consegue, per esempio, che la nuova Q6 Sportback e-tron arriva a offrire fino a 656 chilometri di autonomia, mentre la versione berlina-coupé sempre battezzata Sportback dell’A6 e-tron promette percorrenze di 756 chilometri e grazie a una potenza di ricarica sino a 270 kW può recuperare sino a 310 chilometri di percorrenza in 10 minuti.

La piattaforma Ppc dedicata alle vetture con motori Ice anteriori longitudinali integra la tecnologia mild-hybrid a 48 V che arriva allo step plus. Ossia, con un generatore solidale alla trasmissione composto da motore elettrico, elettronica di potenza, sistema di raffreddamento e attuatore per l’attivazione/disattivazione. Questa nuova tecnologia eleva l’efficienza del sistema mild-hybrid non solo contribuendo alla marcia erogando sino a 24 cavalli e 230 Nm di coppia oppure facendo avanzare l’auto elettricamente in leggera pendenza e in manovra ma anche recuperando nei rallentamenti 25 kW di elettricità per la batteria sfruttando la strategia offerta dai modelli elettrici e plug-in. Il risultato finale si traduce nel caso delle nuove A5 e Q5 in una riduzione dei consumi del 10% rispetto a quelli delle precedenti generazioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore