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Aumento dei consumi digitali pagati nel 2024: scopri i trend innovativi
Oggi più o meno un utente su cinque, tra coloro che fruiscono dell’informazione digitale, paga i contenuti che sceglie di consumare. A confermarlo l’ultimo report dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, «Il settore dei contenuti digitali in Italia: spesa, consumo e trend innovativi nel 2024», che fotografa per informazione ed ebook una crescita graduale ma costante della spesa rispetto al 2023 (+3 per cento), con un volume di circa 185 milioni e un peso sul totale – 3,7 miliardi, considerando video intrattenimento, audio ed editoria digitale e gaming, circa 200 milioni in più rispetto all’anno precedente grazie all’aumento di prezzi medi e abbonati – pari al 5 per cento.
«Su un dato ancora così basso influisce sicuramente il fattore dell’abitudine, che è difficile da scardinare: soprattutto in Italia, il pubblico è stato abituato fin da subito ad accedere a un’informazione gratuita perché il modello con cui è arrivata online è basato su raccolta pubblicitaria e advertising e i prodotti editoriali sono sempre stati messi a disposizione in formato free. Quindi, è quasi automatico che il consumatore tenda a non aspettarsi nulla di diverso», spiega Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio.
«Tuttavia, negli ultimi tempi stiamo assistendo a un cambiamento, leggero ma evidente. La pandemia, in questo senso, ha dato una grande mano: ha portato più utenti sul digitale che, trascorrendo più tempo sul web, hanno compreso quanto, per avere notizie di qualità, serva pagare. È cambiata la percezione del valore».
Abbonamenti digitali in crescita
Guardando i dati, infatti, gli abbonamenti digitali crescono, i ricavi accumulano sempre più punti percentuali rispetto alla parte pubblicitaria ma quest’incremento non è ancora sufficiente a compensare l’ormai conclamato calo delle copie cartacee. «Non ci si può aspettare, guardando al futuro, un exploit improvviso grazie a una soluzione o un modello più accattivante», chiarisce Fraternali.
«Mi aspetto piuttosto un incremento continuo ma controllato. Quel che molte testate stanno facendo ora, muovendosi in una direzione che trovo efficace, è investire da un lato su un’area premium con approfondimenti e contenuti più ricchi per invogliare il lettore ad abbonarsi, fidelizzandolo. Dall’altro, declinare le notizie in più formati, per raggiungere target diversi, su diversi dispositivi, in diversi momenti della giornata. E personalizzandole per soddisfare esigenze differenti».
Fonte: Il Sole 24 Ore