Aumento del 67% per redditi bassi con il concordato preventivo biennale

Concordato preventivo biennale con effetto leva sui redditi più bassi. Dalle prime elaborazioni pratiche con l’utilizzo del nuovo software messo a disposizione dalle Entrate per il calcolo del concordato (Cpb) e destinato ai soggetti in regime forfettario emergerebbe che la pretesa erariale sia più esigente in presenza di redditi bassi per poi scendere di livello all’aumento dei ricavi/reddito dichiarati nel periodo d’imposta 2023.

L’esempio dello psicologo

Negli esempi presentati infatti lo psicologo (che ha aperto di recente partita Iva) e che può contare su un volume esiguo di compensi/reddito per il 2023 si trova, in caso di adesione al Cpb a dover definire un aumento del 67% del reddito dichiarato rispetto al periodo precedente, passando così ad un reddito di riferimento di 9.947 euro (partita Iva 2023) a uno concordato di 16.669 euro (partita Iva 2024) con un incremento in valore assoluto di oltre 6.700 euro.
Gli altri esempi proposti sono poi la prova che all’aumentare del binomio ricavi-compensi/reddito, anche la pretesa fiscale tende a scendere.

L’agenzia pubblicitaria

Così l’agenzia pubblicitaria anch’essa appartenente alle nuove attività (con imponibile 5%), con un balzo in avanti del proprio reddito imponibile di euro 4.453 (passando da euro 15.687 ad euro 20.140) potrà aderire al concordato per l’anno 2024.

L’agente immobiliare e l’avvocato

L’agente immobiliare e l’avvocato che partono, invece, da un volume di ricavi e compensi sicuramente più elevati rispetto ai primi due contribuenti si troverebbero con un aumento percentuale (anno d’imposta 2024 su 2023) non particolarmente impegnativo, pari rispettivamente a 14,6% e al 7,1% , che gli permetterebbero di definire il reddito ai fini del Concordato preventivo biennale, con uno sforzo particolarmente esiguo.
Se a questo aggiungiamo quanto da sempre sostenuto, ossia che coloro che applicano il regime di tassazione sostitutivo previsto dall’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 190/2014, possono di fatto aderire alla proposta erariale contando sul dato consolidato relativo al fatturato dei primi 10 mesi del 2024, senza doversi formalmente impegnare anche per il 2025, la scelta dovrebbe presentarsi particolarmente agevole.

Reddito lordo

Sotto il profilo strettamente operativo vanno poi puntualizzati alcuni aspetti. In primo luogo si ricorda che il reddito proposto ai fini del Cpb in ambito forfettario (visualizzabile al rigo LM63) è un reddito lordo in quanto dallo stesso, nella dichiarazione del anno (partita Iva 2024), potranno comunque essere dedotti i contributi previdenziali versati a norma di legge.

Fonte: Il Sole 24 Ore