Auto classiche: a Villa d’Este rarità e mercato
Nonostante il tempo incerto e la pioggia, il weekend del 20-21 maggio ha visto i più importanti collezionisti di auto classiche provenienti da ogni parte del mondo sfilare nella cornice del Concorso d’Eleganza organizzato a Villa d’Este, forse la più nota e spettacolare villa sul Lago di Como.
La partecipazione a questi eventi sociali esclusivi fra collezionisti, che hanno in comune passione per i motori e conti in banca milionari, è una delle motivazioni principali per l’acquisto di questi pezzi spesso unici di storia e design su quattro ruote.
Inoltre, poiché i giudici premiano originalità e qualità dei veicoli presentati, anche solo partecipare e ovviamente ricevere uno dei molteplici premi al concorso incrementa non solo l’orgoglio del collezionista, ma anche il valore dell’automobile, e fa da cartina tornasole del giudizio di esperti e gusto del pubblico, non sempre convergenti.
La Ferrari California Spyder del 1961, proveniente da una lontana collezione di Hong Kong, ha messo d’accordo tutti ottenendo la Coppa d’Oro assegnata dal voto popolare e il Premio della Giuria per la classe ‘Scoperte’, sebbene nella giornata di sabato sia stato l’Hardtop in tinta con la carrozzeria a proteggere con grande eleganza l’abitacolo dalla pioggia. Altre quattro auto del Cavallino Rampante (di cui tre degli anni ’60) hanno vinto premi di prima categoria, e due degli anni ’50 altrettante menzioni speciali, con il duetto 250 GTO del 1962 e 250 Testa Rossa del 1959 a monopolizzare il trofeo in celebrazione del centenario della 24 Ore di Le Mans. Solo la Ford GT40 del 1968 di Rob Walton, miliardario proprietario di WalMart, ha vinto due trofei (come la California Spyder), ma entrambi determinati dagli esperti. Una rara Maserati A6G/54 del 1956 della coppia miliardaria americana Jonathan & Wendy Segal ha vinto, invece, il premio ‘Made in Italy’, confermando la prevalenza dei collezionisti oltre-Oceano per il meglio dell’automobilismo nostrano.
Gli americani amano anche le loro auto d’epoca, soprattutto quelle degli anni ’30 che facevano sognare The Great Gatsby: la collezione della famiglia californiana Lyon ha portato una squillante Duesenberg SJ del 1935 a vincere il Trofeo dello sponsor BMW Group.
Non è facile dare un valore preciso a questi pezzi spesso unici per storia sportiva, provenance e condizioni impeccabili, ma si tratta spesso di decine di milioni, e il parco e il garage dell’hotel Villa d’Este ospitava diverse centinaia di milioni di euro di auto.
La concomitante asta organizzata da RMSotheby’s ha approfittato della concentrazione del pubblico di appassionati dai portafogli gonfi per dare un prezzo ad alcuni di questi oggetti del desiderio.
L’asta di RMSotheby’s a Villa Erba
Al termine del piovoso sabato nel magnifico giardino a Villa d’Este, l’azione si è spostata alla vicina Villa Erba per l’asta organizzata dallo specialista canadese RM (responsabile di molti restauri di auto d’epoca) ora integrato nel grande gruppo anglo-americano Sotheby’s. La lunga maratona di tre ore che ha passato sotto il martello 56 lotti del catalogo ha confermato una certa vivacità del mercato, ma anche rivisto al ribasso molte delle aspettative dei venditori. Il realizzo di 53 milioni di euro è stato il più elevato sin da quando la casa d’aste ha inaugurato la collaborazione con il Concorso d’Eleganza nel 2011, e l’84% dei lotti sono andati venduti, fra cui spicca un’auto da competizione, una Ferrari 312 PB del 1972 con importanti vittorie all’attivo, che si è fermata a 12 milioni di euro con le commissioni, ben al di sotto della stima di 14-18 milioni.
Il catalogo proponeva però ben 35 lotti senza prezzo di riserva e, quindi, vendibili a qualunque prezzo, mentre dei 21 rimanenti lotti protetti dalla riserva 8 non hanno trovato compratori, suggerendo che il mercato sia in effetti saldamente in mano alla domanda, tuttora vivace ma poco incline ad assecondare stime irrealistiche. Quasi metà del risultato, 25,3 milioni di euro sono dovuti alle 14 auto della collezione svedese Aurora, vendute senza riserva anche per le condizioni non sempre eccezionali, di cui 12 Ferrari fra cui una 250 GT SWB del 1961 aggiudicata a 6,6 milioni di € con le commissioni, ben al di sotto della stima di 7,5-9,5 milioni, e una 500 TR Spider del 1956 veduta a 3,7 milioni di euro, anch’essa sotto la stima di 4 milioni di €.
Fra le tre auto che hanno ecceduto la stima alta dopo l’aggiunta delle commissioni vi è il prezzo record di 635mila € per una Ferrari 550 Barchetta del 2011. Ben sei dei primi dieci risultati provenivano dalla collezione Aurora, oltre ad una delle solo tre auto milionarie a non portare lo stemma del Cavallino Rampante, una elegante Mercedes 300SL Gullwing del 1955 color argento aggiudicata a 1.355.000 €, entro le stima una volta aggiunte le commissioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore