Auto difficili da scegliere ma il brand pesa ancora

Auto difficili da scegliere ma il brand pesa ancora

Le scelte di acquisto degli automobilisti italiani cambiano ma la reputazione del brand è fondamentale nella prima fase di selezione. In un contesto socio-economico in continuo mutamento e con poche certezze, nel settore automobilistico si notano due tendenze che s’incontrano sul mercato: da una parte l’offerta è diventata difficile da comprendere (a volte neanche su sollecitazione della domanda) e con piccole differenze tra loro e con prezzi che tendono sempre al rialzo; dall’altra, anche la domanda è diventata molto più complessa ed eterogenea.

Il risultato? I parametri che guidano la scelta d’acquisto di una vettura hanno assunto un valore sempre più importante e, secondo la nuova ricerca condotta da Areté nel mese di gennaio 2024, riguardano in primi la reputazione del brand che ha un peso fondamentale nella prima fase di selezione, seguito poi dalla qualità, dalla durata, dell’affidabilità e dalla convenienza dell’offerta finanziaria.

Le tendenze del corso percorso d’acquisto per l’acquisto di un’auto stanno cambiando integrando sempre di più il digital e questo emerge con evidenza dalla ricerca: 3 intervistati su 10 si dicono pronti nel prossimo futuro a comprare un’automobile di qualsiasi segmento su una piattaforma online (Amazon per esempio), rinunciando all’ingresso in concessionaria per toccare con mano la vettura, raccogliere maggiori informazioni e avviare in presenza la trattativa con il rivenditore.

L’aspetto più interessante riguarda il dato anagrafico: la propensione al digital non cambia al mutare dell’età degli intervistati e riguarda in modo uguale le diverse generazioni.

Il 73% del campione reputa l’offerta finanziaria e la qualità del prodotto i due elementi chiave nella scelta della nuova vettura a testimonianza di come: da una parte, le ragioni economiche di accesso a un bene sempre più costoso sono un elemento centrale di valutazione; dall’altra, il focus principale sul prodotto, più che sulle performance e sull’estetica (come accadeva in passato), oggi si concentri sulla qualità complessiva del bene.

Fonte: Il Sole 24 Ore