Auto elettriche, la corsa dei marchi cinesi alle immatricolazioni per evitare i dazi

Auto elettriche, la corsa dei marchi cinesi alle immatricolazioni per evitare i dazi

I marchi cinesi hanno conquistato l’11% del mercato europeo delle auto elettriche in giugno. Immatricolazioni record (un balzo del 37% rispetto alla quota già detenuta dell’8%), sostenute dalla volontà dei produttori del Dragone di anticipare gli effetti dei pesanti dazi varati dalla Commissione Europea in chiave anti-dumping ed entrati in vigore il 4 luglio. Secondo gli analisti della società di ricerca Dataforce, che ha raccolto i dati, il colosso statale Saic Motor ha guidato la corsa all’aumento delle spedizioni ai concessionari con la sua berlina elettrica MG4. Le case cinesi hanno immatricolato più di 23mila veicoli elettrici a batteria (Bev) in tutta Europa in giugno, il massimo storico, secondo Dataforce. Un salto del 72% rispetto a maggio e il doppio della crescita complessiva delle immatricolazioni di veicoli elettrici in Europa in giugno.

In realtà circa il 40% delle MG4 immatricolate a giugno sarebbe stato registrato dai concessionari, quindi non ancora venduto ma risparmiato dai dazi. «Una crescita non molto sana», ha commentato Gabriel Juhas, responsabile del prodotto presso Dataforce. La casa nata britannica e cinese dal 2005 – in forte crescita: +24,8% e 1,4% di quota di mercato Ue nei primi sei mesi del 2024, dati Acea, Associazione dei costruttori automobilistici europei – sta assicurando generose offerte di leasing, tra cui una promozione “due per uno” per la MG4 in Germania, dove le vendite di veicoli elettrici hanno subito una battuta d’arresto negli ultimi mesi, dopo la fine degli incentivi a dicembre 2023. Al contrario, ci sono stati segnali di un buon progresso per BYD. Secondo Julian Litzinger, analista di Dataforce, la campagna di marketing durante gli Europei di calcio in Germania, in casa di una grande rivale come Volkswagen (BYD era uno degli sponsor ufficiali della manifestazione) ha ottenuto una presa efficace sui consumatori.

Negli ultimi tre anni la quota di mercato delle auto a batteria prodotte in Cina e vendute nell’Ue è passata da circa il 3% a oltre il 20% negli ultimi tre anni. I brand cinesi rappresentano circa l’8% di questa quota.

Nel 2023 sono state importate dalla Cina nell’Ue 438.034 auto a batteria, per un valore di 9,7 miliardi di euro, mentre 11.499 Bev sono stati esportati dall’Unione in Cina, per un valore di 852,3 milioni.

Nei prossimi mesi, con l’entrata in vigore definitiva delle tariffe doganali Ue (o quel che ne resterà dopo le trattative con Pechino), la sfida consisterà nel vedere se i volumi potranno rimanere redditizi. Secondo alcuni calcoli e stime produttori come BYD e Saic avrebbero margini sufficienti per sostenere l’impatto dei dazi. Le tariffe provvisorie impongono a Saic per le sue MG Motor una tassa aggiuntiva del 38%, mentre BYD pagherà un 17% in più rispetto all’attuale dazio doganale del 10%. Anche le importazioni dalla Cina di produttori occidentali come Volvo, Bmw (soprattutto con le Mini) e Tesla sono soggette ai nuovi dazi.

Fonte: Il Sole 24 Ore