Auto, Källenius alla Ue: «La decarbonizzazione sia guidata dal mercato»

Auto, Källenius alla Ue: «La decarbonizzazione sia guidata dal mercato»

Decarbonizzazione improntata a un sano realismo e no al protezionismo. Con una serie di proposte rivolte agli interlocutori della Commissione europea. L’esordio del nuovo presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) e ceo di Mercedes dal 2019, Ola Källenius, dal Salone dell’auto di Bruxelles non avrebbe potuto essere più diretto. Innanzitutto un appello: «Il Green Deal europeo deve essere sottoposto alla verifica della realtà e a un riallineamento, per renderlo meno rigido, più flessibile e per trasformare la decarbonizzazione dell’industria automobilistica in un modello di business verde e redditizio».

Questo mentre emerge che i dati sulle immatricolazioni del 2024 sono allarmanti. «Saranno pubblicati martedì della prossima settimana ma» le stime mostrano che lo scorso anno «ha visto un aumento delle immatricolazioni di autovetture nuove solo dello 0,8% rispetto al 2023. Il numero totale di nuove immatricolazioni di poco più di 10,6 milioni di unità, ancora inferiore del 18,4% rispetto al totale venduto nel 2019», ha dichiarato Sigrid de Vries, direttrice generale dell’Acea, precisando che i numeri «destano preoccupazione».

«Green deal realistico, guidato dal mercato e non dalle sanzioni»

Källenius, 55 anni, nato a Västervik, in Svezia, ha delineato tre priorità critiche: un percorso improntato al “green” ma realistico, guidato dal mercato e non dalle sanzioni; trovare una soluzione ai costi sproporzionati del rispetto dell’obiettivo di CO2 per le auto e i furgoni entro il 2025; attuare le raccomandazioni del rapporto Draghi, creare un quadro normativo che migliori la competitività delle industrie europee; promuovere nuovi approcci per creare relazioni commerciali mondiali reciprocamente vantaggiose affinché l’Ue possa continuare a beneficiare di un commercio libero ed equo.

Il manager svedese ha anche parlato dei rischi del protezionismo e di una escalation in merito dopo l’introduzione di dazi fino al 45% per le auto importate dalla Cina. «In una certa misura è comprensibile che l’Ue debba proteggere il suo mercato interno e la sua economia. Ma l’esperienza ha anche dimostrato che le potenziali guerre commerciali non hanno vincitori. Le misure protezionistiche non sono necessariamente la soluzione migliore», ha affermato il presidente dell’Associazione europea dei costruttori. «Per quanto riguarda la Cina, la parità di condizioni non dovrebbe essere utilizzata in modo da tagliare fuori i mercati e mettere a repentaglio catene di fornitura consolidate e ben funzionanti. Invece di alzare muri, il mercato interno europeo dovrebbe essere rafforzato e reso più resiliente»

Lettera all’Ue: rilanciare la competitività dell’industria automobilistica

Källenius ha poi inviato una lettera aperta ai leader dell’Unione europea per sollecitare interventi mirati a sostenere l’industria automobilistica europea in un momento di trasformazione e sfide globali senza precedenti. Con circa 13 milioni di posti di lavoro generati e un contributo pari al 7% del Pil europeo, il settore è un pilastro economico cruciale, ma ora necessita di azioni concrete per mantenere la sua competitività.

Fonte: Il Sole 24 Ore