Autunno a Salisburgo, tra vicoli ricchi di storia e giornate attive lungo i sentieri del foliage

Sarà anche una delle destinazioni “vittima” del fenomeno overtourism (circa tre milioni le presenze conteggiate nel 2023, di cui 110mila italiane) ma il fascino di Salisburgo rimane sempre intatto ed elegge la città di Wolfgang Amadeus Mozart, patrimonio Unesco dal 1997, a luogo ideale dove trascorrere un lungo weekend di inizio autunno, approfittando del clima ancora gradevole e dell’atmosfera unica che c’è in queste settimane. Pur essendo una destinazione turistica principalmente culturale, con la chicca del rinomato Festival estivo di musica classica, è perfetta anche per una vacanza attiva e all’aria aperta. Parte da qui infatti la ciclabile Alpe Adria che valica le Alpi e corre fino a Grado e non si contano i percorsi per pedalare e camminare fra le colline e i corsi d’acqua per ammirare il foliage.

Il centro storico e la città vecchia

Un consiglio utile prima di partire alla scoperta della città è dotarsi della Salzburg Card (disponibile anche in versione digitale, costa a partire da 28 euro) che vale 24, 48 o 72 ore e comprende l’accesso a musei e attrazioni e l’uso di bus e funicolari varie. La bellezza di Salisburgo, non a caso definita la “Roma del Nord”, trova espressione negli edifici, perfettamente mantenuti, che vanno dalla metà del XIII secolo fino a inizio ‘900 e in quell’aurea patinata che riflette l’influenza esercitata dagli artisti barocchi italiani sul suo aspetto esteriore. Getreidegasse è il cuore della Città Vecchia (Altstadt), famosa per i suoi negozi e sempre piena di passanti: su questa via pedonale si trovano storiche pasticcerie come Schatz e soprattutto la casa di Mozart (nei pressi di Hagenauer Platz), il cui retro con le tipiche decorazioni si affaccia sulla piazza dove sorge la Kollegienkirche, di fine ‘600, la chiesa più barocca di Salisburgo, edificata accanto alla storica Università cittadina. In tutto il centro storico sono evidenti i segni del materiale di conglomerato raccolto dai sedimenti delle due montagne cittadine (quella dei Monaci e quella dei Cappuccini, fra cui scorre il fiume Salzach) e usato per costruire la maggior parte degli edifici. Altri dettagli che non passano inosservati sono le bellissime insegne di vecchie botteghe e di antiche locande (come quella del Leon d’oro, del 1639) appese alle facciate dei palazzi e le effigi della famiglie nobili dei secoli XVII e XVII (come quella dei Lodroni, originari del Trentino) che adornano le antiche porte della città.

La città vista dall’alto: il Mönchsberg e la Fortezza

Camminando fino alla fine di Getreidegasse si arriva in Anton-Neumayr-Platz, dove si trova l’ascensore del Mönchsberg che porta all’ingresso del Museum der Moderne (il museo di arte moderna), spazio espositivo i cui esterni, parte integrante di un grande parco pubblico molto frequentato dai salisburghesi, sono un fantastico balcone naturale sulla città. Da qui si scorgono nitidamente il Duomo e i tre teatri (fra cui quello voluto da Hernest Von Karajan) ricavati nel 1925 dove un tempo c’erano le scuderie e la scuola di cavalleria che ospitano il Festival di Salisburgo. Scendendo a piedi dal colle si oltrepassa la porta disegnata sulle mura settecentesche dall’italiano Santino Solari, che operò a Salisburgo da architetto di corte. ll belvedere per eccellenza di Salisburgo è però quello che si gode dalla Fortezza Hohensalzburg, una vera e propria cittadella fortificata originaria degli anni Mille, raggiungibile anche con una brevissima corsa in funicolare (la prima corsa risale al 1892) e oggi teatro di rappresentazioni storiche e concerti serali.

I vecchi mercati e i cioccolatini di Mozart

ll mercato di Schranne, di fronte ai giardini di Mirabell e con la chiesa di Sant’Andrea di fine ’800 alle spalle, è ogni giovedì l’occasione per fare acquisti di genere alimentare e uno spuntino. Alter Markt, la piazza del vecchio mercato, è invece lo spazio che accoglie le casette in legno dei mercatini di Natale (che aprono da fine novembre) e uno locali storici più amati e raccontati di Salisburgo: il Cafe Konditorei Fürst, pasticceria che festeggia quest’anno il 140esimo compleanno. Al suo fondatore (Paul Fürst) si deve l’invenzione, nel 1890, delle originali Mozartkugel (le palle di Mozart), il famoso cioccolatino a base di marzapane e pistacchio con l’effige di Mozart. A pochi metri da Alter Markt si apre la splendida Residenz Platz, con il Palazzo della Residenza (la pinacoteca e gli appartamenti nobili sono visitabili) e l’imponente Duomo consacrato nel 1628, con la porta di ingresso principale realizzata da Giacomo Manzoni (detto Manzù) e i suoi sette splendidi organi, ancora in funzione.

Il fascino dei parchi: i giardini di Mirabell e il castello di Hellbrunn

Salisburgo deve il suo fascino anche alla cura esemplare degli spazi verdi aperti al pubblico. I giardini di Mirabell, teatri all’aperto da maggio ad agosto per concerti serali, sono un piacere alla vista. Dove un tempo c’erano i bastioni medievali oggi è un continuo di colori dei fiori e delle piante botaniche che lo impreziosiscono facendo da contorno al palazzo (anch’esso patrimonio Unesco e sede degli uffici di rappresentanza del Sindaco di Salisburgo) edificato sulle rovine del celebre Altenau Palace, che agli inizi del 1600 fu dimora del principe arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau. In meno di 15 minuti di bus si arriva invece al castello di Hellbrunn, una struttura di campagna di fine Rinascimento realizzata riprendendo lo stile italiano ( come quelli di Villa Litta e Villa Borromeo) e adibita a luogo di svago temporaneo del principe arcivescovo. Oggi è spazio espositivo e merita una visita per alcun suoi reperti d’epoca (fra cui una stufa in maiolica del ‘600), la suggestiva sala delle feste affrescata con le pitture a secco di Arsenio Mascagni e, soprattutto, i famosi giochi d’acqua pensati per il divertimento dei nobili che animano le grotte, le installazioni (meraviglioso l’organo che riproduce scene di vita dell’epoca con oltre 300 statuine in legno) e le fontane di una porzione dell’immenso e curatissimo parco

Fonte: Il Sole 24 Ore