Bagagli, posti, algoritmi: quando l’extra supera il costo del biglietto aereo
Prezzi per i bagagli portati a bordo degli aerei ad un costo superiore del semplice biglietto. A molti passeggeri in procinto di partire sarà capitato di pagare quegli extra indispensabili quando si viaggia per vacanza, ad un costo più alto della tariffa aerea pubblicizzata. E di accorgersi soltanto alla fine del processo di prenotazione, spesso lungo e pieno di insidie, il reale costo del biglietto.
Non solo, sarà anche capitato che viaggiando sullo stesso volo, due passeggeri abbiano pagato due tariffe diverse, una circostanza risaputa dal momento che le compagnie aeree utilizzano gli algoritmi per definire la tariffa che dipende da molte variabili. In realtà oggi quegli stessi algoritmi intervengono anche nella definizione del prezzo dei bagagli (che siano portati a mano oppure depositati in stiva), un costo che non è fisso, ma variabile. Attenzione, quindi, quando si acquistano i bagagli per il volo: se si prenotano a ridosso della data di partenza costeranno di più rispetto all’acquisto effettuato mesi prima, come già succede per la tariffa base.
L’inchiesta
Non sono speculazioni, ma alcuni dei passaggi dell’indagine parlamentare depositata dalla commissione d’inchiesta del Senato degli Stati Uniti, presieduta dal senatore Richard Blumenthal, lo stesso che ha voluto la commissione d’inchiesta sulla Boeing dopo gli ultimi incidenti, depositata al termine di un anno di lavoro: il 4 dicembre è in calendario un’audizione in Senato a cui sono state chiamate per essere audite le principali compagnie aeree. «La nostra indagine ha rivelato nuovi dettagli sulle compagnie aeree che sfruttano i passeggeri con junk fees (tariffe spazzatura, ndr) altissime», ha dichiarato Blumenthal. «Questo rapporto alza il sipario su tattiche come i prezzi dinamici che gravano sui viaggiatori e aumentano le entrate delle compagnie aeree».
La multa spagnola
Negli stessi giorni in Spagna, il Ministero dei diritti sociali e del consumo ha multato cinque compagnie aeree low cost (Ryanair, Vueling, easyJet, Norwegian e Volotea), per quasi 179 milioni di euro per “pratiche abusive” come il supplemento per un bagaglio a mano o per la prenotazione di un posto vicino al figlio minorenne o a persone non autosufficienti. Le compagnie aeree, nell’annunciare ricorso contro la multa, hanno bollato la sanzione come una mossa politica e in violazione della legislazione europea e del libero mercato nella fissazione dei prezzi, osservando che molti passeggeri viaggiano senza bagaglio, «un business model che ha democratizzato il volo aereo».
La decisione spagnola ricalca molti passaggi del lavoro della commissione parlamentare americana che ha indagato le politiche di prezzo di cinque compagnie – American Airlines, Delta, United e due low cost Frontier e Spirit – il cui risultato si sintetizza nella mancanza di trasparenza nelle informazioni pre-contrattuali sul prezzo finale e nella difficoltà per i passeggeri di confrontare le tariffe aeree tra compagnie. I vettori hanno risposto stigmatizzando il fatto che «Il motivo principale per cui addebitiamo i bagagli è per compensare parte del costo del trasporto di quei bagagli, ed è importante notare che le tariffe coprono solo parzialmente tale costo».
Fonte: Il Sole 24 Ore