Baku, continua la «maledizione» di Leclerc: in pole ma perde per un solo sorpasso

Potente, ritardatissimo, ma regolare, scombussolando i sogni del pilota e di un pubblico che si era già ampiamente orientato per una conferma del ferrarista. È stata una staccata quasi ‘incredibile’: sembrava molto indietro in rettilineo, poi una frenata da manuale e una curva più angolata rispetto alla traiettoria ideale, con il muretto lì a un soffio. Un sorpasso davvero meritato, che ha certamente spaventato Leclerc per l’azzardo. Un rischio davvero alto ma perfettamente compatibile al più alto livello delle competizioni nel motorsport. Una leadership trattenuta tranquillamente per tredici giri, poi al giro 33 Leclerc ha iniziato a farsi sotto con gap molto corti e la possibilità di usare il Drs.

Una lotta serratissima alla quale si è aggiunto Perez, tutti contenuti in poco più di un secondo per diversi giri. Ma da lì in poi, pur non allungandosi mai troppo, il passo di Piastri si è allungato e le chance reali di Leclerc sono andate a fasi alterne, fino a chiudere di nuovo il gap sul finale. Ma il ‘guaio’ al giro 50 non gli ha permesso di provarci un’ultima volta.

La crisi Verstappen e la svolta di McLaren

Parte sesto, arriva dietro a Lando Norris, il quale partiva sedicesimo, che lo ha sorpassato a meno di due giri dalla fine. Ma non vince, ormai da sette gare. È la misura di un crollo della Red Bull che non si nasconde più. Un momento davvero di svolta, visto che dal 2014 la McLaren non metteva più il suo nome sopra a tutti nell’ambito mondiale dei costruttori. Oggi quindi ‘cade’ la leadership Red Bull ufficialmente dopo 847 giorni continuativi al primo posto fra i costruttori nell’arco di 11 stagioni. E tutto ciò, segno del destino, proprio nella settimana in cui Adrian Newey e Aston Martin annunciano un matrimonio d’affari fra i più rilevanti e ricchi mai visti in Formula 1: un ingaggio da 35 milioni all’anno, anche corrisposto tramite quote sociali per evitare di subire le limitazioni del budget cap. Un record mica da poco che lascia a bocca asciutta gli altri pretendenti, Ferrari in primis.

Leclerc fra i giganti delle qualifiche

Partire per la quarta volta consecutiva da leader in un gran premio, sinora, è stato appannaggio dei ‘giganti’ di questa disciplina. Solo i tre più grandi, memorabili e apprezzati campioni multipli della storia hanno fatto di meglio. A quattro però figurano altri nomi mica da ridere: Fangio, Moss, Clark, Vettel e Verstappen. A quota cinque, invece, i più grandi fra i grandi: Senna, Scumacher, Hamilton. Ma la statistica è anomala per Leclerc: avendo raggiunto gli altri 20 ‘casi’ di questo particolare club, a lui però non è mai riuscito ad agguantare la vittoria nella stessa pista dove si è presentato quattro volte davanti. Mentre in un caso su cinque di questa particolare classifica era stato premiato primo proprio chi era stato capace di scattare dalla prima piazzola.

Sorpresa Colapinto

Dopo due gare ufficiali disputate in sostituzione, definitiva, di un (troppo) modesto Seargeant, l’argentino Franco Colapinto si sta dimostrando davvero all’altezza della situazione di guidare una Formula 1 in gara. Nonostante un curriculum ben inferiore rispetto ad altri suoi quasi coetanei eccellenti, come ad esempio Piastri. Ma se l’è cavata bene in qualifica e più che decentemente anche in gara, prima sfiorando da vicino la possibilità di portare a casa i primi punti mondiali della sua carriera. E poi portandoli a casa sul serio grazie al ‘regalo’ di Sainz e Perez.

Fonte: Il Sole 24 Ore