Balboni, da oggi stessa pena per omicidio stradale e nautico: è stato colmato un vuoto normativo

Balboni, da oggi stessa pena per omicidio stradale e nautico: è stato colmato un vuoto normativo

L’omicidio nautico sarà punito con le stesse pene valide per l’omicidio stradale. Non trattiene la sua soddisfazione il senatore Alberto Balboni (Fdi), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, avvocato e primo firmatario del disegno di legge che introduce nell’ordinamento penale il reato di omicidio nautico. Il testo ha ricevuto il via libera definitivo della Camera dei deputati il 20 settembre ed è ora legge dello Stato.

Colmato un vuoto legislativo inaccettabile

«Viene colmata una lacuna, un vuoto legislativo inaccettabile. Da oggi la pena sarà la stessa dell’omicidio stradale e questo avrà certamente un effetto deterrente per il contrasto alle violazioni delle regole di elementare prudenza anche in mare», sottolinea il senatore Balboni al Sole 24 Ore.

Eliminata una assurda disparità di trattamento

«Viene eliminata così una assurda disparità di trattamento tra fattispecie simili – sottolinea Balboni – parificando il trattamento sanzionatorio per chi provoca la morte o lesioni personali violando le regole della navigazione e chi lo fa violando il codice della strada. Ora l’omicidio stradale, in caso di fuga e in presenza di aggravanti come la guida in stato di ebrezza sarà punito con la reclusione fino a 18 anni, mentre finora l’omicidio nautico era punito con la pena molto più tenue prevista per l’omicidio colposo semplice».

La legge dedicata a due giovani vittime falciate sul lago di Garda

Balboni ha dedicato la nuova legge legge alla memoria di due giovani vittime – Umberto Garzarella di 37 anni e Greta Nedrotti di 24 anni – travolti e uccisi da un motoscafo condotto da due tedeschi ubriachi. Erano le 23,24 del 19 giugno 2021 e le due giovani vittime erano a bordo di un gozzo in legno sul lago di Garda. I due tedeschi, condannati lo scorso anno, per omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso, «non si fermarono nemmeno a soccorrerli. Con questa legge – dice Balboni – avrebbero rischiato fino a 20 anni di carcere». I due, invece, sono stati condannati lo scorso anno a pene molto più lievi:  4 anni e 6 mesi per Patrick Kassen e 2 anni e 6 mesi per Cristian Teismann.

Spesso si naviga con preparazione pari a zero

«La legge – spiega Balboni – è nata dalla mia passione per il mare e dall’osservazione dell’indisciplina di chi conduce un mezzo a motore con preparazione pari a zero. Come il caso di chi prende in affitto una barca con motore fino a 40 cavalli senza conoscere le regole della navigazione. É come dare una macchina di media cilindrata in mano a uno senza patente».

Fonte: Il Sole 24 Ore