Bam, il progetto milanese mostra la strada per uno sviluppo urbano Esg

Bam, il progetto milanese mostra la strada per uno sviluppo urbano Esg

C’è un teatro a cielo aperto nel cuore di Milano, che mostra come la riqualificazione urbana faccia bene all’ambiente e non solo. È il progetto Bam – Biblioteca degli Alberi Milano, che dal 2019 colora di verde il quartiere Portanuova andando oltre il concetto di semplice parco: motore di impatto sociale e ambientale, unisce biodiversità e cultura attraverso programmi ricchi di eventi aperti alla cittadinanza. Questo nuovo modo di concepire gli spazi pubblici, nato da una partnership pubblico-privata tra il Comune di Milano, Fondazione Riccardo Catella e Coima, ha portato il quartiere ad essere il primo al mondo a ottenere la doppia certificazione Leed e Well for Community.

Non solo: nel corso del dodicesimo World Urban Forum tenutosi al Cairo, Bam è stato proclamato vincitore del LivCom Award for SDGs, un riconoscimento internazionale promosso da LivCom Committee (organizzazione non profit supportata dall’Onu) e dedicato alle «migliori pratiche nella gestione dell’ambiente e dello sviluppo locale per la creazione di città intelligenti, vivibili e sostenibili». Unico progetto italiano tra i finalisti, è stato premiato nella categoria Environmentally Sustainable Project Award.

Tra i criteri di selezione valutati dalla giuria anche gli standard Esg: l’integrazione tra cultura e ambiente è stato considerato un importante motore per promuovere una comunità attiva e inclusiva. In questo modo, il parco offre un esempio di come la riqualificazione urbana possa contribuire al miglioramento della qualità della vita, enfatizzando il ruolo degli spazi verdi come fondamentali per la resilienza delle città.

Francesca Colombo, direttore generale culturale del Bam, ha espresso il desiderio di condividere il premio con il Comune di Milano, le aziende, le istituzioni e le comunità che hanno lavorato al progetto e che «hanno creduto in un modello innovativo capace di mettere al centro la cultura nella rigenerazione urbana e nella creazione di comunità vivibili».

Fonte: Il Sole 24 Ore