Banca d’Italia, dall’evasione fiscale alle frodi web: gli schemi antiriciclaggio elaborati dall’Uif
Gli schemi più evoluti per contrastare il riciclaggio del denaro sporco ricostruiti dall’Unità di informazione finanziaria (Uif), l’ente anriciclaggio della Banca d’Italia, messi a disposizione dei soggetti obbligati alle comunicazioni antiriciclaggio come «strumento a supporto nella rilevazione di fattispecie riconducibili a fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo».
È in uscita il settimo numero della collana “Casistiche di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”, nel filone “Analisi e studi” dei quaderni antiriciclaggio dell’Uif, diretta da Enzo Serata. Il Quaderno raccoglie una selezione eterogenea di casi di particolare interesse riscontrati nel corso delle attività di analisi condotte dall’Unità.
La pubblicazione si affianca alle altre iniziative di divulgazione della Uif e intende offrire uno strumento di ausilio nell’adempimento degli obblighi di collaborazione attiva, in un’ottica di complementarietà rispetto alle misure normative vigenti quali indicatori di anomalia e schemi comportamentali. I casi proposti offrono esempi di come gli elementi talvolta generali e astratti delineati da tali provvedimenti possano declinarsi in concreto, fornendo spunti utili alla loro interpretazione.
Gli schemi
Per ogni scheda, dopo un breve abstract, sono descritti gli elementi caratteristici dello schema operativo oggetto di segnalazione, opportuna-mente stilizzato e anonimizzato. È poi delineato il percorso di approfondimento finanzia-rio seguito dall’Unità fino ad arrivare, laddove possibile, alla formulazione di ipotesi sull’attività criminosa sottostante, che hanno trovato talvolta riscontro nelle successive indagini avviate dagli Organi investigativi. Viene altresì data evidenza dell’importante contributo eventualmente fornito dall’attivazione del canale della collaborazione internazionale con Fiu estere.
Appositi schemi grafici ricostruiscono flussi finanziari e legami soggettivi per agevolare la comprensione del caso, mentre l’elenco degli elementi caratterizzanti l’operatività anomala, quali red flag sintomatici delle diverse fattispecie descritte, può supportare i soggetti obbligati nel riconoscimento degli elementi di so-spetto, con l’obiettivo ultimo di aumentare la complessiva efficacia dell’assetto di prevenzione.
Fonte: Il Sole 24 Ore