Banca online al Nord, soldi in contanti al Sud: la mappa europea del rapporto con denaro e web

Si fa presto a dire Internet. Che si tratti di chiacchere sui social network, acquisti online o scambi di denaro, se l’Italia non è tutta uguale, ancor meno lo è l’Europa. E se tra i primi obbiettivi del NextGeneration EU, che si porta in dote ben 7,6 miliardi di euro per il programma Europa digitale, c’è un’accelerazione tecnologica, il nastro di partenza non è per tutti lo stesso.

Il digital divide

Basta un dato a raccontarci il divario digitale: in tutta l’Unione europea la percentuale di persone di età compresa tra 16 e 74 anni che ancora nel 2022 non avevano mai utilizzato Internet era del 7%. È il dato medio, che scende sotto l’1% in tre regioni, tutte svedesi: Sydsverige, Stoccolma e Småland med öarna. Mentre sono tutte al Sud le tre regioni dove la percentuale di chi vive senza conoscere internet è a doppia cifra, e una è italiana: Kentriki Elláda (Grecia; 20,3 %), Calabria (Italia; 18,7 %) e Norte (Portogallo; 17,8 %). Il divario si fa ancora più ampio quando si tratta di muovere soldi. Dall’edizione 2023 del Regional Yearbook di Eurostat esce fuori una mappa europea a due colori. Quasi tre quinti (59,7%) della popolazione europea nel 2022 hanno utilizzato Internet per effettuare operazioni bancarie. Un dato che supera, però, il 90% in tutte le regioni della Danimarca e in 9 regioni su 12 dei Paesi Bassi. All’estremo opposto, meno di un quarto ha utilizzato Internet per effettuare operazioni bancarie in Bulgaria e Romania. Un caso limite, visto che nei due paesi sono in molti a non avere alcun conto bancario. Ma non serve arrivare ai casi limite.

In cinque regioni italiane meno di un terzo usa l’homebanking

Al di fuori di Bulgaria e Romania, i tassi più bassi per l’online banking sono stati registrati in regioni con un basso livello di connettività o con un’età della popolazione più anziana. E in questo caso è proprio l’Italia a balzare all’occhio, con il Mezzogiorno che spicca: meno di un terzo delle persone in Calabria (26,8%), Campania (30,8%), Basilicata (32%), Puglia (32,9%) e Sicilia (33%) ha utilizzato l’Internet banking nel 2022. Una voragine nella mappa europea: anche nelle vicine Grecia e Portogallo non si va sotto il 50%, lontanissime le percentuali della capitale finlandese e danese di Helsinki-Uusimaa (95,9%) e Hovedstaden (95,4%), dove accedere al proprio conto da remoto è ormai la normalità e l’eccezione è il contrario.

In Italia i dati più alti sono al nord, dove pure si fatica ad arrivare al dato medio europeo: 55,6% in Piemonte, 58,6% in Veneto, 59,7% in Lombardia e il record nella provincia di Trento con il 60,9%. Mai un finlandese di Helsinki chiederebbe di ritirare denaro contante in un supermercato. Un italiano dei borghi di Calabria, Campania o Sicilia sì. Al contrario, nei paesi del nord Europa si fanno strada le banche “virtuali” che non dispongono affatto di filiali fisiche. Tanto che, in risposta, alcune banche tradizionali hanno ampliato i loro prodotti e diversificato i loro canali di distribuzione (banche click and mortar), integrando l’online banking fino all’acquisizione di concorrenti basati su Internet. Certo, dove Internet si usa davvero per i servizi bancari.

Un trend e non solo un dato: tra il 2019 e il 2022 in Europa si è registrato un aumento dell’utilizzo dell’internet banking di 5,1 punti percentuali, ma ancora una volta se il quadro si guarda a livello regionale spicca una tavolozza di colori in cui l’Italia va a rilento, mentre in ben 84 regioni europee l’incremento è stato a doppia cifra. Ed è la Spagna ad occupare tutti e tre i gradini del podio, con il record a Ciudad de Melilla (+ 39,6 %) cui seguono Región de Murcia e Illes Balears.

Fonte: Il Sole 24 Ore