Banche centrali, sempre più donne. Le governatrici salgono a quota 30
Coup de théâtre in Siria da parte del governo provvisorio nel dopo il crollo del regime del presidente Bashar al-Assad. La nuova leadership politica siriana, guidata da Ahmed al-Sharaa, ha deciso di nominare una donna alla guida della banca centrale del Paese. Guiderà l’istituzione Maysaa Sabrine, ex vicegovernatrice della banca centrale siriana, che conta oltre 15 anni di esperienza nel settore ed è una funzionaria di lunga data della banca centrale, con una specializzazione nella supervisione del settore bancario del Paese.
Che cos’ è la «glass cliff»
Il nuovo governo siriano sta cercando di conquistare il consenso internazionale, anche per poter avere sostegno nell’unificazione interna, e questa scelta sembra rispondere alle pressioni delle Nazioni Unite per un coinvolgimento delle donne nel nuovo corso del Paese.
Nella composizione del governo c’era stata una piccola apertura con la nomina di una sola donna, Aisha al-Dibs a capo dell’ufficio per gli affari delle donne. Questa seconda scelta sembra essere più determinante per l’economia del Paese. Certo non manca il sospetto di “glass cliff” (“Scogliera di vetro”), una metafora che descrive la tendenza a nominare donne (o altre persone appartenenti a gruppi sottorappresentati) a posizioni di leadership in situazioni particolarmente difficili o quando è più probabile un fallimento.
Non sarebbe d’altra parte la prima volta a livello internazionale, che un incarico di responsabilità in un momento di crisi venga affidato a una donna: Christine Lagarde (oggi a capo della Bce), ad esempio, è stata nominata direttrice del Fmi nel 2011, subito dopo la crisi finanziaria globale e lo scandalo che aveva coinvolto il suo predecessore Dominique Strauss-Kahn.
Nel 2021 Jane Fraser è stata nominata prima donna ceo di Citigroup in un momento in cui l’istituto era sotto pressione per affrontare una ristrutturazione imposta dai regolatori; Mary Barra è diventata ceo di Gm nel 2014, poco prima che l’azienda affrontasse un grande scandalo legato ai richiami di veicoli con difetti di accensione che avevano causato incidenti mortali; e nel 2012 Marissa Mayer è diventata ceo di Yahoo! proprio quando l’azienda stava già lottando contro il declino della propria quota di mercato.
Fonte: Il Sole 24 Ore