Banche, utili a 22,5 miliardi (+64%): così promettono il bis nel 2024
Per le prime cinque grandi e medie banche italiane quotate in Borsa il 2023 è stato l’anno dei record storici per i profitti netti: 21,1 miliardi di euro (+64% rispetto ai 12,8 miliardi del 2022). Un dato aggregato a cui hanno contribuito gli 8,6 miliardi di utile netto di UniCredit, i 7,7 miliardi di Intesa Sanpaolo, i 2,05 miliardi di Mps, gli 1,5 miliardi di Bper e 1,26 di BancoBpm.
I numeri
Ampliando lo sguardo ai conti delle banche commerciali di stazza medio-piccola che hanno annunciato i conti finora, il saldo complessivo sale a 22,5 miliardi considerando gli utili di Popolare Sondrio (461 milioni) e Credem (562 milioni) e a quelli delle più piccole ma redditizie Banco Desio (240 milioni) e Banca Ifis (160). A cui si aggiunge, anche se a livello simbolico più che quantitativo, il ritorno al profitto della ex Popolare di Bari (9,87 milioni).
L’exploit dei profitti, alimentato in gran parte dalla crescita del margine di interesse che ha beneficiato del rialzo dei tassi deciso da Bce, ha determinato – soprattutto per le 2 grandi banche – un incremento inatteso delle cedole e dei buy back azionari. A coronare l’anno d’oro delle banche italiane, è poi arrivato anche lo “storico” ritorno al dividendo di Mps dopo 13 anni di digiuno per gli azionisti.
L’outlook 2024
Il dato italiano relativo al 2023 si inserisce in un contesto di utili record per la maggior parte delle banche europee. Ma gli occhi degli investitori erano concentrati, oltrechè sui risultati del 2023, anche e soprattutto sull’outlook per il 2024 che i singoli istituti hanno stimato negli incontri con gli analisti. La “guidance” è stata in alcuni casi giudicata insoddisfacente (come per la francese Bnp Paribas, l’olandese Ing e alcune medie banche spagnole). Tanto che, pur in presenza di risultati record per il 2023, in Borsa si sono registrate pesanti cadute delle quotazioni per quelle banche europee che hanno fornito un’outlook in frenata rispetto alle previsioni elaborate dagli analisti considerando una discesa dei tassi Bce nella seconda metà dell’anno.
Il timore degli investitori è che nel 2023, oltre ad essere stato raggiunto il picco dei tassi, si sia arrivati anche al picco degli utili. Ed è con questo interrogativo che si è aperta la stagione degli utili (e degli outlook) delle banche italiane.
Fonte: Il Sole 24 Ore